4 motivi per cui il prezzo di Bitcoin si movimenterà in autunno

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4 motivi per cui il prezzo di Bitcoin si movimenterà in autunno

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

La pandemia del 2020 ha favorito discussioni in molti ambiti, sia sociali, che economici e politici. Un qualcosa di simile era accaduto nel settore delle tecnologie finanziarie a seguito della crisi finanziaria del 2008/2009 che portò alla nascita del Bitcoin.

 

Avvicinandoci ai mesi autunnali, notiamo un livello di incertezza che sta raggiungendo il culmine. L’epidemia da nuovo coronavirus ha scosso i mercati come mai prima d’ora. Il prezzo dell’oro ha raggiunto di recente nuovi massimi giungendo a 2.070 dollari, di contro la scorsa primavera il prezzo del greggio è entrato in territorio negativo per la prima volta nella storia. I mercati azionari hanno invece stabilito nuovi record nelle ultime settimane dimostrando di aver assorbito la caduta di marzo. E che dire delle criptovalute e in particolare del bitcoin?

Di seguito spieghiamo i 4 principali motivi per cui il prezzo di bitcoin potrebbe muoversi il prossimo autunno.

1. Elezioni negli USA

Il dibattito e i commenti politici in generale sulle elezioni americane del 2020 fino ad ora sono stati tiepidi. Non solo gli Stati Uniti, ma il mondo intero ha dovuto combattere l’impatto del COVID-19 sulla società moderna.

Con l’avvicinarsi della data del 3 novembre, i trader e gli investitori si preparano alla volatilità che si creerà sui mercati nei giorni e nelle settimane che precederanno tale data. L’incertezza che circonda le elezioni porta tipicamente al rafforzamento del dollaro USA. I crypto trader dovranno considerare un dollaro più forte come negativo per il bitcoin, mentre un USD più debole è un fattore positivo per il bitcoin.

Negli ultimi mesi, da marzo ad agosto in particolare, il dollaro USA si è notevolmente indebolito nei confronti della maggior parte delle valute come l’euro. La coppia EURUSD è passata da 1,06 euro del 19 marzo a 1,18 euro di questa settimana. Nel medesimo periodo la coppia BTCUSD è passata da $3.755 al recente massimo di $12.450.

Nella scelta degli elettori USA tra Trump e Biden, le politiche di entrambi i candidati e l’impatto che potrebbero avere sull’economia saranno oggetto di esame. Da qui alle elezioni bisogna quindi attendersi potenziali oscillazioni del dollaro, che a sua volta potrebbe causare rialzi o ribassi del bitcoin.

2. Aumento della disoccupazione

COVID-19 è stato inizialmente una emergenza sanitaria, ma ben presto è diventato anche un problema economico, poiché la diffusione del virus (Sars-CoV-2) ha fatto sì che numerose nazioni a livello mondiale fossero costrette a chiudere tutto. Le chiusure hanno portato aziende di ogni dimensione a chiudere completamente o a trasferire il lavora a casa.

Le aziende inizialmente costrette ad osservare la chiusura ora lentamente si riprendono, ma la domanda di beni e servizi langue e la fiducia dei consumatori è depressa. Di conseguenza le imprese, soprattutto nel commercio, hanno licenziato molto personale per evitare il fallimento.

Il reddito disponibile di milioni di lavoratori rimasti senza lavoro è diminuito. Il numero crescente di trader in erba non è più in grado di sostenere gli investimenti in bitcoin come seconda fonte di reddito, le persone devono usare i risparmi per sostenersi. Si dice che il 25% del mercato deriva da investitori al dettaglio. Se questa percentuale dovesse scendere, e gli investimenti non dovessero essere sostituiti da un altro segmento di mercato, ciò potrebbe portare a una diminuzione del valore delle criptovalute.

3. Nuova ondata di casi di COVID-19

Si dice che COVID-19 sia una malattia simile all’influenza stagionale che prospera durante l’inverno, e dal momento che ci avviciniamo all’inverno, molti temono che i casi possano aumentare. Se ciò dovesse accadere, quale potrebbe essere l’impatto sui mercati?

La domanda sopra esposta è retorica, poiché abbiamo già visto quali sono stati gli effetti della prima diffusione del nuovo coronavirus. Il timore diffuso è che possa verificarsi una seconda ondata di chiusure. Se il mondo si dovesse fermare di fatto ancora una volta, come avvenuto durante i mesi del primo picco dell’epidemia di marzo e aprile, potremmo assistere a cali significativi dei mercati.

La differenza sostanziale rispetto alla prima ondata riguarda la lezione appresa dalla società e dai mercati finanziari, di conseguenza saremo meglio preparati a far fronte alle limitazioni imposte dalle chiusure. Se i livelli di panico non saranno come quelli visti la scorsa primavera, allora avremo una reazione più blanda sul prezzo del bitcoin. Ad ogni modo nessuno può saperlo e tutto dipenderà dalla gravità di un eventuale lockdown.

4. Comportamento gregario (del gregge)

Nei mercati finanziari c’è un detto secondo cui “la storia spesso si ripete”, ciò che accade una volta ha cioè il potenziale di ripresentarsi. Guardando al mercato delle criptovalute e in particolare al bitcoin, i trader hanno dalla loro parte la conoscenza di quanto avvenuto. La maggior parte analizza come uno strumento può muoversi ad un certo livello. Se il mercato sembra tornare a tale livello, un trader può prendere una posizione nella direzione in cui il mercato si è mosso l’ultima volta che si è mosso verso quel punto.

Se molti trader adottano lo stesso approccio e aprono posizioni ad un valore simile, a seconda del volume complessivo degli ordini, i mercati si muoveranno automaticamente verso quel determinato punto. Questo nel trading viene definito come comportamento gregario (del gregge).

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad estreme corse rialziste della coppia BTCUSD in questa parte dell’anno. Ricordi il 2017? Da settembre a dicembre, le quotazioni del bitcoin salirono fino a 20mila dollari. Distaccandoci dalla periodicità, guardiamo i grafici. La storia dimostra che anche se ora stiamo negoziando sotto i 12.000 USD, questo valore è risultato essere spesso una importante resistenza e questo potrebbe essere uno dei motivi per cui i venditori sono recentemente tornati a dare battaglia proprio su questo livello di prezzo.

Come dimostra anche il passato, tuttavia, una volta che l’incertezza è terminata e che i i compratori hanno guadagnato slancio, il prezzo potrebbe potenzialmente salire fino a 15mila dollari, valore sfiorato l’ultima volta a giugno del 2019. Non va dimenticato che questo approccio da “profezia autoavverante” può funzionare solo a seconda della quantità di persone presenti sul mercato.

moti cui il prezzo di Bitcoin oscillerà presto

Conclusione

Nel complesso una cosa è certa, ci sono molte domande a cui bisogna dare risposta. Non solo all’interno del comparto delle criptovalute, ma in tutto il mondo, e finché ci sarà incertezza e mancanza di una chiara direzione, ci sarà volatilità all’interno del mercato.