Gli exchange decentralizzati (DEX) sono stati una delle costanti del 2018 nel settore blockchain, molte ICO segnalate anche da noi nel calendario hanno presentato progetti per creare DEX innovativi e dalle grandi promesse.
In pochi sanno che dal 2016 è in funzione una rete di scambio peer-to-peer originariamente chiamata Bitsquare e ora ribattezzata Bisq DEX.
A differenza degli altri DEX, Bisq non opera attraverso un sito web ma per accedere alla piattaforma di scambio bisogna scaricare il software su PC e operare tramite l’applicativo. Bisq è gestito da un team di fondatori, ma non è una società come lo sono Airswap e Everbloom: una comunità di sviluppatori volontari lavora per migliorarlo costantemente.
Ci sono altri presupposti che potrebbero consentire al DEX di essere il più decentralizzato di tutti, consentendo l’acquisto di bitcoin anche in paesi dove è vietato.
Bisq DEX una DAO su Bitcoin
Come funziona Bisq DEX? Per una maggiore decentralizzazione del servizio i fondatori hanno lavorato a lungo su una Decentralized Autonomous Organization (DAO) che da novembre sarà attiva sulla Testnet ed entro la fine dell’anno potrebbe già essere operativa sulla Mainnet di BTC.
La criptovaluta del sistema decentralizzato si chiama BSQ e, a differenza dei token della Ethereum Network, è una colored coin: una visione tutta “made in bitcoin” di concepire i token. Il vantaggio di una colored coin, rispetto a un token ETH, è il suo legame diretto con BTC e di riflesso con il prezzo di bitcoin.
Il cofondatore Manfred Karrer spiega perché hanno optato per la blockchain Bitcoin e non Ethereum. I programmatori di Ethereum non possono garantire che la generazione di un token sia priva di bug e, fattore molto importante per Karrer, alcuni spiacevoli eventi degli ultimi anni hanno dimostrato come le DAO su Ethereum siano esposte a rischi.
Bitcoin all’opposto offre maggiori garanzie di sicurezza, dal momento che il linguaggio di programmazione è più rigido.
Bisq è un DEX ancora immaturo
L’applicazione resta una promessa, non un prodotto finito e funzionante. Secondo il parere di Yashar Rashedi, sviluppatore iraniano, Bisq DEX è ancora immaturo sul piano tecnico e in termini di attrattività: ancora in pochi utilizzano la rete di scambio peer-to-peer.
Un banco di negoziazione peer-to-peer
Secondo il parere di Udi Wertheimer, sviluppatore di BTC e consulente del settore blockchain, in realtà Bisq non si può considerare un DEX, più precisamente è un sistema peer-to-peer simile a Localbitcoins ma in questo caso molto più decentralizzato.
Una rete per eludere i divieti
In effetti Bisq è più una rete per eludere i divieti imposti dai governi, in quanto l’attuale rete end-to-end utilizza i canali di comunicazione di Tor per garantire sicurezza e anonimato.
Per Cina e India, dove vige il divieto di compravendita, si presenta come la soluzione ideale perché i governi possono oscurare gli IP dei siti web dove sono collocati i DEX, ma non possono bloccare un DEX che opera attraverso un applicativo da installare sul computer personale.
Exchange e broker i più usati
I DEX per ora falliscono il proprio obiettivo in attesa di nuove evoluzioni tecnologiche. Gli exchange di criptovalute centralizzati come Binance restano i luoghi di scambio privilegiati anche per la maggiore semplicità d’uso, condivisa con i broker di criptovalute regolamentati quale può essere eToro o il broker 24option.