Tra la seconda metà dell’800 e gli inizi del ‘900, la moneta cartacea era direttamente collegata all’oro e in qualsiasi momento era possibile farne una conversione in monete d’oro. Tale politica monetaria prendeva il nome di sistema aureo, che gli inglesi chiamano gold standard, poi sostituito dalle monete fiat a corso legale.
Oggi questo sistema potrebbe ritornare, ma basato sulla criptovaluta BTC. Ad affermarlo il professore di economia Saifedean Ammous nel suo libro The Bitcoin Standard: the decentralised alternative to central banking. Il professore della Lebanese American University e membro del Centro sul capitalismo e le società alla Columbia University, sostiene che la tecnologia possa aiutarci a ricreare l’epoca in cui l’economia mondiale si basava sul sistema gold standard.
Dal Gold Standard al Bitcoin Standard
Per il prof. Ammous l’epoca del gold standard è stato un periodo di trasformazione, innovazione e prosperità per la storia dell’umanità che il mondo non ha più vissuto allo stesso modo nella storia successiva.
La criptomoneta bitcoin ha le potenzialità per riportarci un giorno a quell’epoca in cui avevamo una versione non alterata del capitalismo. Sarà l’epoca del bitcoin standard, in cui le persone – afferma il professore di economia – potranno usare una forma di moneta che non può essere inflazionata.
Secondo l’accademico le persone saranno costrette dalla realtà economica ad usare il bitcoin, una costrizione naturale e non imposta, così come è stato per l’adozione del sistema di monometallismo aureo.
Bitcoin come oro
Il paragone tra il bitcoin e l’oro non è nuovo, a più riprese i giornali ravvivano il parallelismo sostenuto da quegli analisti ed economisti fautori di una economia digitale e fortemente decentralizzata.
Una realtà economica in cui le banche non saranno più come oggi le conosciamo, intermediari e garanti delle transazioni economiche tra le persone; ma sistemi finanziari autonomi e decentralizzati basati su leggi codificate. Il ruolo dell’uomo nelle nuove banche sarà di manutenzione e aggiornamento del software autonomo.
Bitcoin quindi non come moneta ma come bene digitale, non criptovaluta da acquistare per fare shopping ma da conservare come riserva di valore.
Nei fatti chi compra bitcoin, lo usa come riserva di valore per proteggersi da situazioni di forte crisi economica (vedasi Venezuela) oppure per farci trading giornaliero con le piattaforme di social trading.
Il Bitcoin va giù. Quando tornerà su?
In questi giorni assistiamo a una costante discesa del prezzo di BTC, che preoccupa i piccoli investitori. Tuttavia sono eccellenti i nomi degli analisti che prevedono una crescita futura del valore del bitcoin, tra costoro c’è Michael Novogratz.
Le quotazioni del bitcoin potrebbero risalire a partire dal 2019, grazie all’ingresso degli investitori istituzionali. Questi ultimi non snobbano il settore delle criptovalute, attendono l’arrivo di nuove piattaforme adatte a loro come l’ecosistema Bakkt di Intercontinental Exchange.
Gli investitori istituzionali hanno bisogno di canali di acquisto normati secondo standard e specifiche più alte rispetto a quanti acquistano BTC al dettaglio con euro o dollaro. Il loro ingresso potrebbe segnare un nuovo periodo d’oro per il bitcoin.
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