Bitcoin: Un marchio registrato da un’azienda inglese?

Bitcoin: Un marchio registrato da un’azienda inglese?

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

Il “Bitcoin” ha guadagnato popolarità negli ultimi anni. Il suo logo simboleggia la valuta ed è riconosciuto in tutto il mondo. Secondo quanto riportato dalla CCN, la criptovaluta BTC utilizza in realtà un marchio registrato appartenente ad una società con sede nel Regno Unito.

I dettagli

Una piccola impresa vendeva magliette a tema Bitcoin su Esty niente sembrava anomalo. Questo perché il Bitcoin è generalmente ritenuto di dominio pubblico. Ma successivamente la società con sede nel Regno Unito a cui appartiene il marchio Bitcoin ha intentato una causa per violazione del marchio. La piccola impresa che vendeva le magliette Bitcoin ha ricevuto una lettera dalla società. Questa afferma di aver depositato il marchio Bitcoin sotto il suo nome nel Regno Unito. Anche se non molti lo sanno, chiunque nel Regno Unito metta la parola “Bitcoin” su qualsiasi tipo di abbigliamento o anche una bevanda può essere citato in giudizio dal proprietario del marchio di Bitcoin.

Dalla ricerca è emerso che una società denominata A.B.C. IPHoldings South West LLC ha ottenuto con successo il marchio “Bitcoin” nel 2017. È registrato con il loro nome e l’uso del loro marchio senza il loro permesso può portare a una causa per violazione del marchio. A.B.C. IPHoldings South West LLC ha richiesto anche un altro marchio, “Westworld”. Questo a causa della sua associazione con l’omonima serie della HBO, “Westworld”. La domanda per questo marchio è stata pubblicata ma non è stata esaminata dall’ufficio della proprietà intellettuale.

L’azienda è riuscita a ottenere il diritto del marchio. Inoltre rimane ancora poco chiaro e strano che siano riusciti ad ottenerlo. Questo in quanto molte aziende hanno precedentemente depositato la richiesta del marchio e hanno ricevuto un rifiuto in vari stati. È incredibile come l’azienda sia riuscita a ottenere con successo i diritti al termine “Bitcoin”. Sopratutto considerando la fama che il BTC ha ottenuto negli ultimi anni.

Conclusione

Le pratiche disoneste non sempre sono illegali, come mostra quanto riportato. In alcuni casi, come questo o come le azioni intraprese contro WikiLeaks, le azioni più disoneste e immorali sono perfettamente legali, ricordandoci ancora una volta che legalità e giustizia sono due concetti separati ed indipendenti che solo nella maggior parte dei casi coincidono.