“Dobbiamo essere preparati”, ha detto il CEO di Bitmain. La frase in particolare si riferisce alla possibilità che il governo cinese vieti il mining di criptovalute. La sua azienda di sviluppo di chip si sta preparando per un secondo atto: l’intelligenza artificiale. Insomma, questa notizia, insieme al coinvolgimento di Bitmain nel progetto di Circle è chiara dimostrazione di un tentativo di espansione ed evoluzione dell’azienda.
I dettagli
Questa settimana, durante un’intervista a Bloomberg, il CEO di Bitmain Jihan Wu ha rivelato che la sua azienda ha beneficiato di circa 3,5 miliardi di dollari di fatturato nel 2017. Nonostante il suo straordinario successo finanziario nell’industria delle criptovalute Bitmain non può smettere di evolversi. Nemmeno essendo il leader nella fornitura di circuiti integrati specifici per il mining.
L’impresa sembra pronta ad entrare nel settore dell’intelligenza artificiale (AI/IA). Wu ha detto, che la AI “richiede molta potenza di calcolo”. Questa è caratteristica comune tra il fiorente settore del Deep Learning (un genere di algoritmo AI) e l’attuale mining. Infatti, Bitmain ha lanciato il suo chip Sophon AI nell’agosto 2017, un probabile precursore di ulteriori sviluppi.
Le dichiarazioni di Wu di questa settimana sono notevoli per alcuni motivi:
In primo luogo, indipendentemente dalla durevolezza delle singole criptovalute o dei singoli progetti, lo sviluppo dei chip presenta evidenti vantaggi al di fuori della tecnologia blockchain. Anche se non ha presentato alcun progresso specifico sviluppato per essere utilizzato in questo settore che potrebbe rivelarsi utile, è facile immaginare una certa sovrapposizione tra i bisogni di applicazioni computazionalmente intensive.
Un ricordo di probabile ulteriore regolamentazione in Cina
In secondo luogo, è curioso che Wu abbia espresso preoccupazione per la supervisione da parte del governo cinese dell’industria delle criptovalute. “Come una società cinese”, ha detto, “dobbiamo essere preparati”. La sua prospettiva come insider del mining dimostra che il governo cinese mantiene un controllo significativo su tutte le attività all’interno della sua giurisdizione. Qindi, probabilmente Wu si aspetta future restrizioni governative. Si ricorda che le autorità cinesi hanno vietato gli ICO nel settembre 2017 e hanno chiesto, secondo quanto riferito, la sospensione delle attività ai miner di criptovalute nel gennaio 2018.
Quest’ultimo punto è rilevante per gli appassionati di tecnologia in generale. L’industria dell’intelligenza artificiale, a differenza di quella della criptovaluta, ha il pieno sostegno del governo cinese. Nel luglio 2017, il Consiglio di Stato cinese ha pubblicato un piano di sviluppo che mostrava il suo obiettivo di diventare leader mondiale dell settore dell’intelligenza artificiale entro il 2030.