Capital Group vieta ai suoi associati e familiari di investire nelle ICO

Capital Group vieta ai suoi associati e familiari di investire nelle ICO

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

Arriva un nuovo divieto ad operare con le ICO. Questa volta è Capital Group ad emettere un ban alle ICO per gli associati e addirittura i familiari di questi ultimi. Capital Group, società di gestione degli investimenti di livello mondiale, il 19 aprile ha rilasciato un aggiornamento del codice etico interno per mettersi in regola con i recenti aggiornamenti della SEC statunitense. Dal nuovo codice etico di Capital Group si legge che gli associati e i familiari più stretti, “che risiedono nella stessa casa”, non possono investire in IPO ed ICO.

Alcune limitate eccezioni saranno fatte per la partecipazione alle IPO (Initial Public Offerings), ma saranno valutate “caso per caso”. Per le IPO la partecipazione è ammissibile se il familiare è un impiegato della società che avvia la IPO e la stessa IPO farà parte del compenso per quel familiare.

Capital Group Ban sulle ICO e le IPO

Capital Group emette un ban sulle ICO e le IPO vietando ai suoi associati di investire in qualsiasi Initial Coin Offering. Sono obbligati a rispettare le linee guida del codice etico Capital Group anche gli associati delle altre aziende che fanno capo al gruppo d’investimento: Capital Research and Management Company (CRMC), Capital Group International Inc. (CGII), Capital Guardian Trust Company, Capital International Inc.

Sono investiti dal ban alle ICO anche i dipendenti Capital Group impegnati nella promozione e distribuzione di fondi ai clienti e i dipendenti del supporto alla clientela.

Il Ban alle ICO per mancanza di regole o per paura?

Il ban alle ICO di Capital Group è solo l’ultimo di una serie ormai nota di divieti iniziati lo scorso anno in Cina. Ma sono tanti i governi che hanno vietato ai propri cittadini di investire nelle ICO o più in generale nelle criptovalute.

Ma il ban alle ICO sarà la strada giusta? Alcuni stati, soprattutto quelli piccoli e per questo con governi più agili, stanno provvedendo ad emanare leggi per favorire il business attraverso le ICO. Uno di questi casi è Gibilterra. Ma anche Malta si appresta a varare delle leggi a favore del settore blockchain in generale. Malta si candida a diventare l’Isola della blockchain: ‘The Blockchain Island’. OKEx exchange di recente ha annunciato l’apertura di una sede nell’isola europea.

Per i piccoli stati le ICO si presentano come una imperdibile opportunità di attrarre nuovi investimenti che favoriranno l’economia locale. Ma ai grandi stati forse questo non interessa…