Circle, la società emittente dello stablecoin USD Coin (USDC), ha rivelato che la maggior parte delle riserve di USDC sono tenute in contanti e in equivalenti del contante.
Circle, la società emittente dello stablecoin USDC, ha rivelato che la maggior parte delle riserve dello stablecoin sono tenute in contanti e in equivalenti del contante. Il CEO della società, Jeremy Allaire, lo ha reso noto ieri in un post pubblicato sul blog.
Secondo il post, Circle afferma di aver applicato alcune regole per garantire che il totale degli USDC circolanti sia garantito su una base 1:1 con attività denominate in dollari. L’attestazione pubblicata dall’azienda indica che il 61% di USDC è garantito da contanti ed equivalenti del contante.
Il documento dice anche che: “la liquidità include i depositi presso le banche e i fondi del mercato monetario dei titoli di Stato. Gli equivalenti di cassa sono definiti come titoli con una scadenza originale inferiore o uguale a 90 giorni, secondo i principi contabili generalmente accettati (US GAAP)”.
Il 13% della riserva, inoltre, è detenuta in Certificati di Deposito Yankee (un veicolo di risparmio commercializzato a favore di grandi investitori, ed emesso da banche straniere che raccolgono capitale dai depositanti statunitensi).
Le riserve rimanenti sono detenute in U.S. Treasuries (12%), carta commerciale o specie di cambiale (9%), obbligazioni societarie (5%) e Municipal Bonds & U.S Agencies (0,2%). La somma totale equivale a 22 miliardi di dollari, ma al momento di questa notizia, il market cap totale di USDC è poco sopra i 26 miliardi di dollari.
Allaire ha riferito che il nuovo certificato di attestazione rientra negli obiettivi della società di quotarsi in borsa tramite SPAC. Quindi il certificato di trasparenza è necessario. “Mentre proseguiamo il nostro viaggio per diventare una società pubblica, avremo nuove occasioni per mostrare una maggiore trasparenza, responsabilità e divulgazione riguardo alle nostre attività e operazioni“, ha aggiunto.
Il desiderio di trasparenza di Circle è in realtà una necessità, considerando che Tether, l’emittente dello stablecoin USDT, negli ultimi anni si è imbattuta in numerose controversie. Tether è stata accusata di coniare token USDT e di immetterli sul mercato senza avere riserve di denaro effettivo per garantirli.