Citigroup ha pubblicato un ampio rapporto di 124 pagine intitolato “Bank of the Future: The ABCs of Digital Disruption in Finance” (Banca del Futuro: gli ABC della perturbazione digitale nella finanza). La relazione contiene severi avvisi per le banche che guardano al passato e restano radicate in sistemi antiquati. Secondo il rapprto le banche avranno bisogno di “team di dirigenti di alto livello che si concentrino sulla trasformazione digitale”. In questo articolo verranno riportati i punti chiave del rapporto in questione.
Le banche devono adattarsi o sparire
“La questione per le banche oggi è come fare a diventare big del Digital Banking o estinguersi. Il futuro della finanza è un ecosistema sempre più convergente in cui i servizi finanziari per i consumatori e le piccole e medie imprese (PMI) sono forniti dalle banche e dalle società di piattaforma con radici nel commercio elettronico e nei social media. Per diventare una Banca del Futuro e non rimanere bloccata nel passato, una banca storica deve guardare non solo alle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, il machine learning e altre forme di automazione, ma anche alla revisione dei propri sistemi operativi e tecnologici.”
Questa è una delle tante affermazioni tanto forti quanto vere contenute nel rapporto Citigroup. Ovviamente non potevano mancare i soliti confronti tra blockchain e internet simili a quelli che abbiamo sentito da parte della SEC:
“Se Internet è una piattaforma destinata a facilitare la diffusione delle informazioni, la tecnologia Blockchain è una piattaforma destinata a facilitare lo scambio di valore.
Secondo i libertari, la Blockchain ha un chiaro vantaggio rispetto al sistema attuale in quanto consente il trasferimento diretto dei beni digitali senza la necessità di un intermediario o di un’autorità centralizzata. La Blockchain permette anche contratti/token intelligenti che possono automatizzare ed eseguire le condizioni pre-concordate una volta che sono soddisfatte.
Nell’Internet del valore, i protocolli sottostanti come Bitcoin ed Ethereum sono diventati preziosi.”
La scalabilità
Il rapporto contiene, inoltre, anche un resoconto della situazione per quanto riguarda la scalabilità:
“L’aumentare delle dimensioni e del tasso di crescita della blockchain impedirebbe agli appassionati dilettanti di gestire i propri nodi e porterebbe i grandi miner ad assumere il controllo sia della creazione dei blocchi che della verifica delle transazioni. Inoltre, queste transazioni sarebbero ancora soggette a un ritardo nella verifica (attualmente un’ora sulla rete BTC) prima che un acquisto possa essere considerato “regolato”.
Il primo di questi è anatema per molti nella comunità delle criptovalute e il secondo è improponibile per le operazioni di vendita al dettaglio. Se l’utilizzo dell’infrastruttura di pagamento esistente (con conti denominati in criptovaluta detenuti presso terzi) è una soluzione al secondo problema, questo non riesce a soddisfare il livello di decentralizzazione dichiesto dalla comunità.
Per questa fascia demografica, la soluzione più accettata è un secondo strato di protocolli che promettono transazioni peer-to-peer rapide, sicure e a basso costo “off blockchain”. I due sistemi più importanti in fase di sviluppo sono il Lightning Network (per BTC e LTC) e Raiden (per ETH) (nessuna citazione ad esempio di Plasma o Plasma Cash). Prevediamo che i protocolli di secondo strato diventeranno una realtà diffusa nel 2018.”
Gli utilizzi di blockchain e criptovaluter
Successivamente vengono elencati alcuni dei casi d’utilizzo di quete tecnologie, con particolare attenzione rivolta a quanto reso possitbile dagli smart contracts:
“Probabilmente la maggior parte delle criptovalute sono attualmente acquistate e vendute con l’intento di negoziazione o di speculazione. Tuttavia, vi sono anche diverse applicazioni della tecnologia blockchain emergenti, come ad esempio: (1) utilizzo di Ethereum per la realizzazione di applicazioni decentralizzate che possano essere automaticamente validate ed eseguite secondo le loro regole, rendendole così ideali per applicazioni quali smart contract e gestione dell’identità (KYC-Chain); (2) utilizzo di Ripple RTXP per il regolamento lordo in tempo reale, ideale per alcuni tipi di pagamenti transfrontalieri; (3) implementazioni nei sistemi antiriciclaggio.”
Inoltre vengono spiegati i possibili utilizzi degli smart contracts. In particolare vengono elencate le seguenti funzioni:
- Semplificare i processi di post-negoziazione dei derivati;
- Facilitare il pagamento automatico dei dividendi, la ripartizione delle azioni e la gestione delle passività, riducendo al tempo stesso i rischi operativi;
- Avviare la lettera di credito e i pagamenti commerciali nel finanziamento commerciale;
- Automatizzare la registrazione dei titoli di proprietà fondiaria e facilitare i trasferimenti di proprietà;
- Automatizzare i processi di rinnovo e rilascio delle registrazioni;
- La tecnologia blockchain può contribuire a migliorare la sicurezza dei dati, digitalizzare i processi manuali, verificare l’autenticità dei documenti a dei clienti e migliorare la velocità/esattezza della rapportistica normativa.
Il potenziale di Ripple (XRP)
Secondo il rapporto “Ripple XRP migliora Bitcoin eliminando il mining, che è ad alta intensità energetica/inefficiente. Ripple fa questo attraverso una tecnica chiamata consenso. Questa è un modo per l’intera rete di concordare lo stato attuale della blockchain. Questo anche se non c’è fiducia tra i nodi o verso una autorità centrale. Una simile situazione si ottiene attraverso la convalida di nodi che concordano su uno specifico sottoinsieme della transazione utilizzando un processo iterativo fino a quando una maggioranza non si accorda sullo stesso insieme di transazioni.”
È inoltre fornito il seguente elenco delle caratteristiche chiave del Ripple:
- È ottimizzato per la velocità di elaborazione delle transazioni, ideale per i pagamenti in tempo reale;
- Consente l’esecuzione di script automatici;
- È centralizzato, creato da Ripple (l’azienda). Ciononostante, riteniamo improbabile che XRP possa essere utilizzato per i pagamenti globali da parte delle banche. Questo a causa di fattori quali possibili rischi di conformità, in quanto XRP può anche essere acquistato/venduto su mercati che potrebbero non essere adeguatamente monitorati dalle autorità di vigilanza. Oltre a questo sono presenti rischi derivanti da un’ampia partecipazione da parte di un singolo stakeholder (Ripple).
La conclusione a riguardo di Ripple:
Il rapporto poi fornisce un proprio punto di vista a riguardo di quanto prevede avrà successo il Ripple:
“Riteniamo improbabile che RTXP (Ripple Transaction Protocol) possa rappresentare un enorme vantaggio per le banche di livello 1 e per i pagamenti di valore elevato. Questo perché il sistema dovrebbe ancora fare affidamento sulle grandi banche come connettori per i pagamenti di valore elevato, poiché sono gli unici operatori con liquidità. Detto questo, questo potrebbe avvantaggiare le banche di livello 3, che hanno dimensioni di transazione inferiori. Questo perché il sistema riduce i tempi di transazione più lunghi nel sistema attuale, in particolare attraverso corridoi a basso volume, dove potrebbero esserci passi supplementari. Il principale ostacolo che queste banche si trovano ad affrontare è la necessità di inviare fondi attraverso le banche centrali ai corrispondenti per il pagamento. Il protocollo ILP (Interledger Protocol) converte essenzialmente i regolamenti delle banche centrali in trasferimenti sequenziali in entrata contabile. Questi sono molto più rapidi.”
La regolamentazione del Bitcoin
Ovviamente, in un documento tanto approfondito non poteva mancare un approfondimento a riguardo di questo tanto attuale argomento. Di recente, infatti, viene trattato sempre più questo tema. Questo ovviamente non senza motivo, le autorità infatti stanno sempre più cercando di regolamentare il settore. Ultimo esempio è stato fornito dall’Unione Europea. In ogni caso, la prima pagina del rapporto inizia con Bitcoin e i successivi riferimenti al whitepaper del 2008 di Satoshi Nakamoto. Sono degne di nota le conclusioni su come i governi procederanno con le normative sulla scia della popolarità continua di Bitcoin:
“La definizione normativa per il Bitcoin non è chiara e varia da un paese all’altro. Noi crediamo che a seconda del caso di utilizzo del Bitcoin, diversi regolamenti possono essere applicati. Ad esempio, nelle rimesse e nei trasferimenti di denaro, i Bitcoins sono probabilmente classificati come valuta e quindi soggetti alle leggi antiriciclaggio (Anti-money laundering – AML). D’altro canto, il Bitcoin come prodotto di base sarebbe soggetto alla legislazione fiscale.”
I lati negativi
Pur evidenziando importanti casi di utilizzo per i smart contracts, la relazione sottolinea la necessità di cautela quando si investe in criptovalute. Vengono trattati inoltre i rischi per i consumatori derivanti da hacker e attacchi. Ovviamente, vengono citati anche gli ICO fraudolenti. Gli autori del rapporto hanno parlato delle avvertenze con Henri Arslanian, il PwC FinTech & RegTech Lead di Hong Kong. La sua risposta è stata la seguente:
“Il mondo criptovalute non è immune ai rischi di business. Ad esempio, come nello spazio tradizionale delle “start-up”, molti, se non la maggior parte, di questi progetti ICO falliranno. Penso che uno dei rischi più grandi nello spazio ICO siano le iniziative fraudolente, cioè le persone che cercano di fare soldi veloci e spesso ricorrono a tattiche fraudolente. Ad esempio, molti ICO hanno a che fare con una serie di falsi impersonatori che creano siti web o lanciano canali Telegram falsi che assomigliano alla vera società emittente. Questi truffatori sono molto intelligenti e sofisticati e, purtroppo, spesso riescono nel loro intento.
C’è anche un segmento dell’ecosistema che non ha una mentalità istituzionale o di best practice. Questo potrebbe portare a non lavorare a cose come il KYC e la governance o non a ottenere il tipo appropriato di consulenza legale e normativa. Questi team spesso finiscono per dare un cattivo nome al più ampio ecosistema.”
La sicurezza informatica: Un aspetto di estrema importanza
“A un livello più ampio, sono sempre preoccupato per il rischio di attacchi informatici, in particolare contro gli exchange di criptovalute. Sebbene alcuni degli investitori “sofisticati” conoscano i rischi di controparte e di sicurezza che gli exchange di criptovalute possono comportare, non credo che la maggior parte degli investitori al dettaglio comprenda tale rischio. Il rischio di un grande attacco informatico o di un simile evento è reale e può rappresentare un grave ostacolo per la comunità delle criptovalute.”
Conclusione
Il rapporto rilasciato non contiene niente di nuovo per chi già è informato a riguardo del settore. Ciononostante questo documento trasmette un importante rapporto: La finanza tradizionale non intende estinguersi e ci sono corporazioni che intendono “adattarsi”. Questo significa che non possiamo avere dubbi a riguardo di quanto queste innovazioni stravolgeranno il settore finanziario nel futuro. Detto questo, qualcuno aveva dubbi a riguardo dopo certe dichiarazioni da parte della IBM?