Il social network Facebook ha acquisito Chainspace. Questa è la sua prima acquisizione di un’azienda nel settore blockchain, come riportato da Cheddar.
Cheddar ha riferito che Facebook ha acquisito Chainspace, una piccola startup del settore blockchain, in un cosidetto “acquihire,” o un’acquisizione di un’azienda compiuta principalmente per le competenze o l’esperienza del suo personale, piuttosto che per il servizio o i prodotti che l’azienda offre.
Per Cheddar, quattro dei cinque ricercatori che hanno lavorato al whitepaper accademico di Chainspace si uniranno a Facebook. Un portavoce di Facebook ha detto a Cheddar che, mentre il gigante dei social media aveva assunto i nuovi ricercatori, non aveva acquisito nessuna delle tecnologie di Chainspace.
La startup, che è stata fondata da ricercatori dell’University College di Londra, secondo il sito Chainspace, cerca di risolvere i problemi si scalabilità i quali affliggono la tecnologia blockchain. In particolar modo, applicando la sharding agli smart contract.
Mentre molti sostenitori della blockchain lodano la tecnologia per la sua sicurezza e la sua affidabilità nell’elaborazione delle transazioni, attualmente questa non è scalabile al livello dei sistemi di pagamento tradizionali come Visa o PayPal. Il numero attuale di transazioni al secondo (tps) sulla blockchain del Bitcoin oscilla tra due e 18, Visa è in grado di sostenere 2.000 tps, mentre PayPal può elaborare fino a 115 tps.
Lo sharding funziona verificando le transazioni in parallelo di più macchine collegate in rete, ma non tutti i nodi. Questo sistema suddivide automaticamente le reti in sezioni più piccole, o “shards,” ognuna delle quali esegue un protocollo di consenso su scala più piccola.
Mentre grazie all’elaborazione in parallelo, tale rete è in grado di elaborare centinaia di transazioni al secondo per shard, il che aumenterebbe notevolmente la scalabilità della blockchain.
Come abbiamo riportato nel maggio dell’annno scorso, Facebook sta studiando la creazione di una propria criptovaluta (come precedentemente suggerito).
Nel febbraio del 2018, Facebook ha annunciato una nuova politica per proibire gli annunci pubblicitari che “promuovono prodotti e servizi finanziari spesso associati a pratiche promozionali fuorvianti o ingannevoli, come alcune opzioni binarie, alcuni tra gli ICO o alcune criptovalute.“