Il governo Svizzero ha richiesto uno studio sui rischi e le opportunità del lancio del “e-franc”. Una criptovaluta nazionale basata sulla tecnologia blockchain.
I dettagli
Il Consiglio federale, il Consiglio esecutivo svizzero di sette membri che costituisce la Confederazione, ha appoggiato l’appello di Cédric Wermuth. Il politico svizzero trentaduenne si è pronunciato a favore di uno studio governativo formale sulla possibilità di lanciare una criptovaluta di Stato. L’uomo, che è vice presidente del Partito Socialdemocratico, ha promosso la proposta formale.
Questo in un momento in cui un certo numero di altre nazioni stanno attivamente ricercando l’emissione di una criptovaluta di stato sostenuta dalla banca centrale. Tra queste si trovano nazioni del calibro della Cina, del Singapore, del Canada, di Israele, dell’Inghilterra e molte altre. A sostegno della richiesta del giovane politico, il Consiglio federale si è espresso in dichiarazioni riportate da Reuters:
“Il Consiglio federale è consapevole delle grandi sfide giuridiche e monetarie che l’utilizzo dell’e-franc comporterebbe. Chiede che la proposta sia adottata per esaminare i rischi e le opportunità dell’e-franc e per chiarire gli aspetti giuridici, economici e finanziari di un simile strumento.”
La proposta viene considerata
Spetta alla Camera bassa del Parlamento svizzero, il Consiglio nazionale, decidere se sostenere la richiesta di studio della Confederazione. Se approvato, il compito spetta al ministero delle Finanze svizzero per la ricerca. Quindi, in ultima analisi, l’elaborazione dello studio sostenuto dal governo spetterà a questo organo. Si tratta di uno sviluppo degno di nota da parte della Svizzera, una nazione comunemente ritenuta tra le giurisdizioni più amiche per le criptovalute e gli ICO.
In febbraio, l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), organo di vigilanza finanziaria, ha pubblicato le direttive per l’adozione di OICR da parte dei gestori. A gennaio, il ministro svizzero dell’economia Johann Schneider-Ammann ha invitato la Svizzera a diventare “la nazione delle criptovalute”. Questo oltre aver esortato la Svizzera a rafforzare il suo ruolo proattivo nel settore. In particolare, per mezzo di iniziative come nella città di Zugo. Zugo, per l’esattezza è la città svizzera nota come la “Crypto Valley”.