Bibop Gresta, il presidente di Hyperloop Transportation Technologies, ha recentemente rivelato i piani della sua azienda riguardanti la tecnologia blockchain.
I dettagli
Nell’agosto 2013, l’azienda aerospaziale SpaceX ha pubblicato un articolo che descrive un nuovo mezzo di trasporto. Così era nato il hyperloop. La tecnologia veniva elogiata come un modo “veloce ed economico” per muovere “persone e merci. Il documento presenta una visione per un tubo chiuso in cui i veicoli possono viaggiare a oltre 1100 kmh”. I veicoli che si muovono attraverso questi tubi poggerebbero su “un cuscino d’aria” simile a quelli che coprono le superfici dei tavoli da airhockey. La differenza principale è che in questo caso il veicolo stesso genera il cuscino d’aria. L’interno del tubo sarebbe un ambiente a bassa pressione, con livelli di pressione regolati da “pompe commerciali”. I veicoli che attraversano il hyperloop dovrebbero quindi affrontare una resistenza minima da parte dell’aria. Grazie a questo lo spostamento richiederebbe meno energia.
Negli anni successivi, diverse imprese sono nate e hanno iniziato a competere per la distinzione di essere le prime a immettere sul mercato un sistema di hyperloop funzionante. Almeno una di queste imprese, Hyperloop Transportation Technologies (Hyperloop TT), ritiene che la tecnologia blockchain sarà una componente di questo mezzo di trasporto futuristico. Bibop Gresta, Presidente di questa azienda, ha recentemente parlato del loro progetto negli Emirati Arabi Uniti. Infatti, è lì che l’azienda ha appena iniziato il lavoro a quello che sarà un tratto hyperloop “commerciale” lungo 10 km che coprirà parte del territorio tra Dubai e Abu Dhabi.
L’azienda intende inoltre assemblare un prototipo che Gresta chiama “full-scale hyperloop” a Tolosa, in Francia. Si prevede questo sarà operativo entro la fine dell’anno. Mentre il presidente dice che il team blockchain della società “ha appena iniziato” il suo lavoro, sembrava essere traboccante di idee circa i ruoli che la tecnologia svolgerà in quello che egli considera il sistema di trasporto di domani.
Il ruolo della blockchai nel progetto
Con un team di oltre 800 ingegneri provenienti da 42 paesi, Hyperloop TT sta attualmente lavorando al lancio di quella che Gresta chiama la “fase 1” del percorso di hyperloop. Si tratta della versione più semplice di un sistema hyperloop. In questa versione semplificata i veicoli in tubo (“agents”, come li chiama Gresta), si muovono solo “dal punto A al punto B” e dal “punto B al punto A”. I punti sono stazioni hyperloop. Sebbene il progetto sia ambizioso da ogni punto di vista, Gresta lo vede come un semplice trampolino di lancio verso la fase 2. Questa viene da lui descritta come “un ecosistema più grande rispetto un hyperloop”. Sarà durante questa fase che la tecnologia blockchain entrerà in gioco.
Secondo Gresta, il team di Hyperloop TT sta attualmente progettando “un’esperienza frictionless che inizia quando i nostri passeggeri” indicano, attraverso un’interfaccia, che sono pronti a iniziare il loro viaggio da un luogo all’altro. A quel punto, un agente in grado di viaggiare sia all’interno che all’esterno del hyperloop (e possibilmente di “volare”) solleva il passeggero. Questo veicolo li trasporterà in un hyperloop. Arrivati a questi punto entrerà attraverso una stazione o una camera d’equilibrio lungo il corpo della metropolitana. Qui la navetta trasporta i passeggeri attraverso il tubo fino ad un punto ottimale di sbarco e forse li porta a destinazione dopo essere usciti dalla struttura.
Pagamenti automatici ai fornitori di servizi e per mezzo di blockchain
Uno o più “agents” possono essere coinvolti in un singolo viaggio. Questi dovranno essere “pressurizzabili” se devono viaggiare all’interno del circuito hyperloop. All’interno del tubo più unità possono essere in grado di unirsi in qualcosa di simile a un treno. Secondo la visione di Gresta, la tecnologia blockchain automatizzerà i pagamenti a tutti i fornitori con cui i passeggeri interagiscono durante il viaggio. Tra queste potrebbero figurare il proprietario di un agente, gli esattori di pedaggi autostradali o l’operatore di ogni tratto di hyperloop attraversato dal passeggero (Gresta non si aspetta necessariamente che una singola entità sia proprietaria di tutte le sezioni di un sistema hyperloop).
User profiles
Il servizio blockchain che collegherà i passeggeri ai fornitori avrà anche accesso ai profili dei passeggeri, che contengono informazioni sulle preferenze e le esigenze dei passeggeri. Gresta descrive queste esigenze nel modo seguente: “Quando si viaggia per andare al lavoro piuttosto che quando si torna dal lavoro … si è la stessa persona con esigenze diverse. Un turista o un marito con la moglie o con la moglie ed i figli hanno bisogno di cose diverse”. In altre parole, un passeggero che si affretta a lavorare in orario al mattino potrebbe sentirsi meno pressato durante il viaggio di ritorno a casa alla fine della giornata. Una coppia sposata potrebbe essere perfettamente felice di condividere il proprio agente con altri passeggeri. Nonostante questo la stessa coppia potrebbe non voler farlo quando sono con i loro figli.
I passeggeri avrebbero condiviso i loro profili inviandoli a uno smart contract, noto anche come EDCC. Questo contratto analizzerebbe le loro preferenze e sceglierebbe un itinerario ideale basato su tali preferenze. Dopo si avvarrebbe dei servizi di un agente per loro conto e farebbe scattare automaticamente ogni pagamento che il passeggero effettua durante il viaggio. Inoltre, i viaggiatori dovrebbero pagare tariffe diverse a seconda di come scelgono di viaggiare, ad esempio se vogliono semplicemente raggiungere la loro destinazione il più rapidamente possibile, o avere un intero agente per se stessi, possono aspettarsi di pagare di più.
I vantaggi di un simile sistema
Gresta vede il passeggero iperloop come un “passeggero nudo”. Questo è un riferimento al fatto che la sua identità viene verificata con “il suo volto e la sua biometria”. Questo tipo di passeggero non sarebbe tenuto a trasportare nulla, tranne forse una piccola interfaccia che, come gli smartphone di oggi, è probabile che portino comunque. Il presidente prevede provvisoriamente che i profili dei passeggeri saranno memorizzati nel cloud. Questo permette che solo i pendolari stessi avranno il potere di condividerli. Il presidente ha rifiutato di dichiarare quale ambiente blockchain Hyperloop TT utilizzerà. In particolare invece ha specificato che “abbiamo un modo speciale per progettare la nostra tecnologia che si basa sulla concorrenza. Team diversi che perseguono tecnologie diverse. Noi stiamo analizzando tutte le opzioni, quindi non vorrei bloccare il nostro sistema in una sola tecnologia. Siamo sempre alla ricerca di sfide alle nostre decisioni e di evoluzione”.
Gresta ha detto che alcuni passeggeri sceglieranno sempre la strada più veloce, o di viaggiare da soli in un agent dedicato. Queste persone, secondo lui, “dovrebbero pagare di più perché stanno inquinando il nostro pianeta”. Un passeggero, nella sua stima, dovrebbe avere il diritto di viaggiare a suo piacimento, purché “paghi le spese di pulizia effettiva”. Tra i fattori ambientali che verrebbero presi in considerazione nel determinare il prezzo di un viaggio vi sono l’impronta carbonio del viaggio, l’inquinamento che esso provoca e l’obsolescenza dell’agente. Questo valore verrebbe determinato in base al costo finale dello smaltimento del veicolo, al chilometraggio totale che il veicolo dovrebbe coprire nel corso della sua vita e alla distanza che ha dovuto percorrere per trasportare un determinato passeggero.
Conclusione
Questo sistema, per quanto possa essere realizzato o meno può dare una migliore idea agli investitori del settore di quanto possa essere rivoluzionaria la blockchain una volta diventata mainstream. Insomma, non è che uno sguardo al futuro simile a quello che abbiamo offerto riguardo all’internet delle cose (IOT). Nella descrizione di questo sistema non viene specificata né fatta menzione di alcuna blockchain in particolare. Che l’ipotetica piattaforma si riveli EOS o un Ethereum futuro che ha risolto i problemi di scalabilità un simile sistema gioverebbe all’intero ecosistema. Detto questo, il sistema progettato rimane una cosa tutto tranne che sicuro, sopratutto viste le ampie ambizioni.