Un vicedirettore del Dipartimento dei mercati monetari e dei capitali del Fondo monetario internazionale ritiene che le banche centrali debbano offrire valute “migliori” per contrastare la potenziale concorrenza delle criptovalute.
I dettagli
I suggerimenti sono arrivati in un articolo pubblicato Giovedi, scritto dal vice direttore Dong He. In quell’articolo, che vanta il titolo “Le criptovalute possono un giorno ridurre la domanda di valute emesse della banca centrale”. In questo testo egli sostiene che le banche centrali potrebbero voler prendere in considerazione l’adozione di alcuni dei concetti. Il fine di questi provvedimenti sarebbe “prevenire la pressione competitiva che le criptovalute possono esercitare sulle valute Fiat”.
È una dichiarazione notevole, che riecheggia le osservazioni fatte in passato da Lui e da altri funzionari della IMF. Tra questi la direttrice Christine Lagarde. Infatti, Lagarde, nel mese di marzo, ha dichiarato durante un evento che i regolatori dovrebbero implementare alcuni elementi della tecnologia al fine di “combattere il fuoco con il fuoco”. La sua argomentazione nell’ultimo pezzo si basa sulla possibilità che, se le criptovalute dovessero essere adottate in modo più ampio, esiste la possibilità che le banche centrali perdano la loro capacità di influenzare l’economia attraverso tattiche come le variazioni dei tassi di interesse.
Un punto di vista controverso
Il vice direttore ha suggerito che l’inasprimento della regolamentazione potrebbe dare un aiuto alle banche centrali.
“In secondo luogo, le autorità governative dovrebbero regolamentare l’uso delle criptovalute. Questo per prevenire l’arbitraggio normativo e qualsiasi vantaggio competitivo sleale che le criptovalute possono derivare da una regolamentazione più permissiva”, ha scritto. “Ciò significa applicare con rigore misure volte a prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Così come rafforzare la protezione dei consumatori e tassare efficacemente le transazioni in criptovaluta.”
Ha inoltre suggerito l’idea che le banche centrali creino le proprie attività digitalizzate. Precisando che queste potrebbero essere scambiate in modo peer-to-peer.
“Ad esempio, potrebbero rendere la moneta della banca centrale di facile utilizzo nel mondo digitale. Questo emettendo token digitali propri per integrare il contante fisico e le riserve bancarie. Questa moneta digitale della banca centrale potrebbe essere scambiata. In modo peer to peer, decentralizzato, come le criptovalute”, ha continuato l’articolo.
È un’idea a riguardo della quale alcune banche centrali stanno conducendo ricerche. Un esempio è dato dalla banca centrale inglese, una prova più tangibile dalle dichiarazioni della IBM. Ovviamente, le opinioni sull’efficacia di tali proposte divergono. Ma nonostante questo è il caso di aspettarsi a breve il rilascio di una criptovaluta nazionale.