Il 2020 Global Blockchain Survey ha mostrato che la tecnologia blockchain sta diventando una priorità tra le imprese che ne hanno un’ampia conoscenza
In una recente indagine condotta da Deloitte, il gigante delle consulenze ha scoperto che quasi il 40% delle imprese tecnologiche intervistate, in rappresentanza di tutti i continenti, hanno investito in blockchain, e quasi nove su dieci credono che la blockchain diventerà molto più importante nei prossimi tre anni.
Deloitte’s 2020 Global Blockchain Survey, indagine condotta tra il 6 febbraio e il 3 marzo 2020, ha mostrato che il 39% di 1.488 tra dirigenti e professionisti di 14 nazioni hanno affermato che hanno già integrato la blockchain nei processi produttivi della propria compagnia. Questo dato è un incremento del 16% rispetto ai numeri del 2019, ma se si prendono in considerazione società con un fatturato superiore ai 100 milioni la percentuale sale al 41%.
Il gigante delle consulenze ha contattato gli intervistati appartenenti a un ampio numero di paesi, tra cui Brasile, Canada, Cina, Germania, Hong Kong, Irlanda, Israele, Messico, Singapore, Sudafrica, Svizzera, Emirati Arabi Uniti (EAU), Regno Unito (UK) e Stati Uniti (USA). Il criterio di riferimento preso da Deloitte è che gli intervistati, come minimo, avessero “un’ampia comprensione della blockchain, degli asset digitali, e della distributed ledger technology”.
Il rapporto ha rilevato che l’89% ritiene che nei prossimi tre anni la capacità degli asset digitali sarà molto o in qualche modo importante per le industrie. Nel frattempo, una netta maggioranza del 53% riferisce che gli asset digitali saranno molto importanti.
Secondo Deloitte, c’è la possibilità che questi numeri elevati possano essere collegati alle pratiche di assunzione. Deloitte ha infatti riferito che l’82% dei loro intervistati ha dichiarato di prevedere la ricerca di personale “con esperienza nella blockchain” entro i prossimi 12 mesi. Quasi la stessa percentuale (l’83%) ha dichiarato che avrebbe perso in termini di vantaggio competitivo se non avesse iniziato ad adottare la blockchain.
Nonostante questi numeri, non tutte le risposte alle innovazioni della blockchain sono state positive. Il sondaggio ha anche rilevato che il 54% degli intervistati ritiene che “la blockchain sia sovrastimata”, un dato in aumento rispetto al 43% fatto registrare nel 2019 e rispetto al 39% del 2018.
Deloitte ha fatto notare come l’adozione della blockchain sia stata maggiormente accettata in alcuni paesi più che in altri. Ad esempio, mentre il 31% degli intervistati negli USA ha riferito di avere già una blockchain nei processi produttivi, i numeri sono quasi doppi in Cina (59%).
Il 94% delle aziende intervistate in Cina hanno dichiarato di essere “fortemente” o “in qualche modo” fiduciose che gli asset digitali serviranno come alternativa o sostituto delle valute fiat nei prossimi 5 – 10 anni.
Questa indagine è stata condotta nelle prime fasi della pandemia, ma una indagine simile condotta in aprile ha fatto anche notare il fatto che l’interesse per la blockchain in Cina è ancora relativamente forte. Oltre il 70% degli intervistati rimane ottimista sul suo potenziale.