L’IRS è alla ricerca di consulenti tecnici indipendenti che la aiutino a monitorare i contribuenti che fanno uso delle criptovalute.
Esattamente lo scorso 12 maggio l’Internal Revenue Services (IRS) degli Stati Uniti ha rilasciato una dichiarazione dei lavori (SOW) in cui si richiedeva l’assistenza di consulenti indipendenti per monitorare e reprimere i casi di non adesione alla tassazione sulle criptovalute.
“L’Internal Revenue Service (IRS) fa richiesta di servizi di consulenza a supporto della verifica dei contribuenti che posseggono valute digitali. In particolare l’IRS richiede servizi di consulenza per calcolare i guadagni o le perdite dei contribuenti a seguito delle loro transazioni con le monete digitali,” si legge nell’introduzione del SOW.
Il SOW afferma che l’IRS richiede l’aiuto delle società tecnologiche che operano nella nicchia dei software di contabilità fiscale specializzati in criptomonete per conciliare i guadagni e le perdite di valuta dichiarate dai contribuenti sulle dichiarazioni dei redditi.
Tale processo comprenderà l’uso di software per raccogliere dati sulle transazioni in criptovaluta attraverso portafogli, chiavi API, exchange, dati desunti dalle blockchain e altre fonti. Con tali dati il passo successivo del processo è la creazione di un rapporto fiscale dettagliato per i contribuenti sotto esame.
Il ruolo dei consulenti tecnologici sarebbe quello di generare rapporti che l’IRS potrà usare per confrontare le informazioni riportate dai contribuenti nelle dichiarazioni dei redditi. In caso di discrepanza, è possibile che vengano avviate indagini complete, sia attraverso una conversazione che attraverso ulteriori verifiche con il contribuente.
I contribuenti che saranno sottoposti a questo processo comprendono i piccoli commercianti e i professionisti del settore. Come si apprende dal SOW, “le transazioni dei contribuenti possono essere relativamente semplici, o in alcuni casi, possono avere centinaia di migliaia di transazioni di asset digitali in un solo anno”.
L’IRS ha chiaramente preso provvedimenti per comprendere come funzionano le criptomonete, e sfruttare software dedicati per ottenere un quadro più approfondito dei profili fiscali di tutti gli utenti coinvolti nell’ambito, questo è il passo successivo nella regolamentazione del settore.
Concludendo, l’IRS non ha chiesto ad alcuna società di software di analisi fiscale di asset criptografici di divulgare i dati dei propri utenti. Gli utenti che omettono di segnalare, o che hanno sottovalutato i loro guadagni nel trading/investimento con le criptovalute, avranno ancora la possibilità di trovare un software fiscale autorizzato e di sottoporsi a un’osservazione volontaria prima di essere sanzionati dall’IRS.