Un gruppo di operatori attivi nel mininig delle criptovalute è stato arrestato dalle autorità locali per aver rubato elettricità al locale fornitore
Il Malay Mail, riporta che la polizia malese ha scovato e arrestato quattro miner di criptovalute che avevano rubato l’elettricità alla Sarawak Energy Berhad (SEB), la società dell’energia elettrica di proprietà dello Stato.
SEB ha reso noto che questi operatori hanno rubato almeno 250mila riggit (60mila USD) in fornitura di energia elettrica ogni mese.
L’attività illecita del gruppo è stata scoperta attraverso una operazione congiunta orchestrata dalla SEB in collaborazione con l’Unità dell’ispettorato elettrico (EIU) del Ministero delle forniture del Sarawak e della polizia.
L’operazione congiunta, durata un paio di giorni, ha scoperto l’attività illegale distribuita in più centri di mining in cinque diversi negozi tra le vie di Jalan Tun Ahmad Zaidi Adruce, Jalan Pahlawan, e Jalan Tunku Abdul Rahman.
Una dichiarazione fatta sull’operazione ha reso noto che nei locali, nascosti nel soffitto in gesso, c’erano cavi non sicuri che si collegavano all’alimentazione principale e da qui agli apparati per il mining. I miner hanno in questo modo bypassato il contatore alterando la capacità di misurare accuratamente il consumo di elettricità effettivamente assorbito.
I controlli effettuati hanno dimostrato che le bollette mensili ammontavano per ciascun negozio tra 800 e 1.000 rupie, anche se i dispositivi erano attivi 24 ore su 24.
Le apparecchiature per il mining delle criptomonete richiedono una quantità costante e sostanziale di energia elettrica per consentire agli apparati di estrarre criptovaluta.
“Le letture del carico effettivo prese in loco hanno mostrato che i cinque locali consumavano almeno 250mila riggit in elettricità ogni mese,” ha detto.
Le autorità hanno presentato 5 rapporti di polizia e hanno rimosso e sequestrato tutti i cavi di collegamento non sicuri e verranno usati come prova di reato. I proprietari dei locali sono stati invitati a collaborare alle indagini.
Dal 2018 l’EIU e il SEB hanno indagato su oltre 50 casi di furto di energia elettrica, in particolare su operatori di crypto mining. Queste persone sono ora in attesa di un processo da parte della Camera del Procuratore generale dello Stato di Sarawak.
Ai sensi dell’articolo 33, comma 5, dell’ordinanza sull’elettricità del Sarawak, il furto di elettricità è un reato penale. Chi viene ritenuto colpevole del reato rischia una ammenda fino a 100mila ringgit e 5 anni di reclusione.
Il commercio di criptovaluta nel Paese si è intensificato mentre il lockdown infligge un duro colpo all’economia della Malesia. Si stima che oltre 2,4 miliardi di ringgit malesi (553 milioni di USD) siano andati persi per ciascun giorno di chiusura delle aziende causata dalla pandemia.
Luno, il primo exchange completamente approvato dalla Malesia, attraverso il Malaysian Reserve ha fatto sapere che sulla loro piattaforma i volumi di trading locale sono cresciuti del 33% nel mese di aprile.