La Russia vieta i depositi anonimi nei wallet online

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La Russia vieta i depositi anonimi nei wallet online

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

Gli utenti devono ora sottoporsi a procedure di verifica dell’identità prima di poter depositare nei portafogli online

Nel tentativo di arginare l’attività finanziaria illegale, il governo russo ha formalmente vietato tutti i depositi anonimi nei portafogli online. Questa strategia dovrebbe avere un impatto su oltre 10 milioni di utenti in tutta la Russia ed è effettiva da ieri.

Il legislatore ha spiegato che questa iniziativa si rivolge a una serie di attività illegali, come il finanziamento del terrorismo e del traffico di droga.

Oltre ai portafogli di criptovalute, saranno interessati da questo divieto anche i portafogli online e i processori di pagamento in generale. Servizi come WebMoney, Kiwi, Yandex e PayPal sono popolari in Russia e gestiscono milioni di conti che gli utenti ricaricano in modo anonimo con denaro contante. I numeri esatti sono sconosciuti, ma molti usano questi portafogli anonimi per acquistare criptomonete.

Dmitry Kirillov, un avvocato esperto in materia fiscale presso la Bryan Cave Leighton Paisner, e docente della Scuola Digitale di Mosca, citato dalla RBK, ha detto che queste nuove misure non avranno inizialmente un effetto sul settore blockchain.

Poiché la legge si occupa principalmente degli operatori di moneta elettronica, le piattaforme internazionali di commercio degli asset digitali sono attualmente fuori da tale regolamentazione e non sono ancora soggette a tali nuove restrizioni. Questa normativa può però riguardare coloro che comprano criptovaluta attraverso gli exchange attivi via ATM.

Antonina Levashenko, capo del Centro Russo per la competenza e l’analisi degli standard dell’OCSE presso la RANEPA, e membro della Commissione per il supporto legale dell’economia digitale della filiale di Mosca dell’Associazione degli avvocati russi, ha fornito delle precisazioni sulla normativa spiegando che, poiché la Russia lavora al perfezionamento delle sue procedure antiriciclaggio, il divieto esistente può essere applicato anche alle valute digitali.

“Interesserà le criptovalute? Attualmente questi cambiamenti sono stati attuati solo in relazione alla moneta elettronica in conformità con le modifiche alla legge sul sistema di pagamento nazionale. Ma nel prossimo futuro, senza dubbio sì. Gli standard GAFI-FATF sono sempre applicati alle nuove tecnologie per analogia: se inizialmente gli standard erano imposti ai conti bancari classici, allora venivano dapprima estesi ai portafogli elettronici e alle carte di pagamento, quindi ai portafogli digitali per le criptomonete.”

La direttrice dello sviluppo dell’exchange EXMO, Maria Stankevich, ha aggiunto che l’anonimato che circonda le criptovalute finisce quando iniziano a interagire con le valute fiat. Di conseguenza gli exchange che non hanno ancora introdotto la verifica obbligatoria del cliente ma che lavorano con i canali fiat, “camminano su un ghiaccio molto sottile”.