L’Iran Regolerà il Mercato delle Criptovalute nel Tentativo di Aumentare le Entrate Fiscali

L’Iran Regolerà il Mercato delle Criptovalute nel Tentativo di Aumentare le Entrate Fiscali

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

L’Iran ha pianificato di migliorare le operazioni minerarie nei prossimi anni.

ArzDigital, un’agenzia di stampa iraniana, ha rivelato che il parlamento nazionale ha pubblicato una proposta per includere le criptovalute in base alle normative esistenti per il contrabbando di valuta e per la valuta estera.

Se questo dovesse essere approvato, significherebbe che gli scambi di criptovalute iraniani devono essere autorizzati dalla Banca Centrale dell’Iran. Dovrebbero anche seguire le linee guida di cambio delle valute nazionali estere; tuttavia, non è ancora chiaro in che modo gli scambi esistenti possano richiedere le licenze o adeguare le normative esistenti alla tecnologia blockchain.

Inoltre, il mercato iraniano non è solo composto da operatori locali e da quelli cosiddetti over-the-counter. A differenza degli scambi di valuta fiat, ci sono diverse operazioni di criptovaluta al servizio dell’Iran che hanno sede legale in altri paesi. Le nuove linee guida per le licenze devono ancora pubblicare ulteriori consigli sugli ecosistemi decentralizzati.

Ad esempio, lo scambio di criptovalute, UTByte, così come il progetto token KingMoney, sono entrambi registrati in Svezia sotto una società ombrello denominata Sweden Invest Group AB. Questo è guidato da un uomo d’affari iraniano-svedese di nome Reza Khelili Dylami. Questi progetti sono stati controversi, in quanto alcuni blog in Farsi li accusano di essere una “truffa interconnessa”. Si noti che questi sono stati prodotti per gli iraniani allo scopo di condurre transazioni transfrontaliere.

“UtByte ha ricevuto circa 13,8 milioni di dollari di BTC e ha forti connessioni transnazionali con i servizi e gli scambi di criptovaluta iraniani”. Conferma Chainalysis, un’importante società di analisi blockchain.

Queste nuove misure seguono l’amministrazione Trump esprimendo le sue preoccupazioni sul fatto che gli iraniani potrebbero usare la criptovaluta per aggirare le sanzioni imposte dagli Stati Uniti.

Lo scorso febbraio, il Centro di ricerca del Parlamento iraniano ha pubblicato un rapporto in cui si sottolineava che le licenze di mining di criptovaluta emesse a gennaio potrebbero essere una fonte di nuove entrate fiscali. Un’altra proposta dello stesso centro ha dichiarato che il governo sarebbe in grado di guadagnare oltre $1 miliardo di entrate annue dall’industria mineraria nazionale di criptovaluta, che attualmente è stimata a $8,5 miliardi.

Inoltre, il rapporto raccomandava anche che il governo accantonasse una parte del bilancio 2021 per il mining di criptovaluta. I dettagli di questa proposta non sono ancora chiari al momento.