22 stati membri hanno firmato il 10 aprile 2018 a Bruxelles, durante il Digital Day 2018, la dichiarazione che stabilisce la European Blockchain Partnership. Una collaborazione per sostenere il settore e facilitarne lo sviluppo comune negli Stati Membri della UE, i quali possono ora scambiarsi esperienze e competenze tecniche nonché di carattere giuridico. L’Unione Europea di fatto promuove la blockchain.
La dichiarazione è preparatoria al lancio di applicazioni basate su blockchain a livello UE e a beneficio del Mercato Unico, sia nell’ambito pubblico che privato. Lo scopo, si apprende leggendo il comunicato, è far giocare all’Europa un ruolo di primo piano nello sviluppo delle tecnologie blockchain.
Unione Europea: la tecnologia blockchain promuove la fiducia degli utenti
La tecnologia blockchain rende possibile la condivisione di informazioni on-line, comprese quelle di carattere personale, in forma verificabile, permanente e sicura. La tecnologia è sempre più testata e con successo in ambito finanziario e nel prossimo futuro si integrerà sempre più con altri servizi digitali. Tra i servizi che potranno beneficiarne, l’energia (come le reti smart grid), la logistica, la medicina, le fabbriche per custodire i segreti industriali e garantire la sicurezza degli stabilimenti nell’epoca nascente dell’Industria 4.0 che vedrà le stesse fabbriche essere connesse in internet.
I servizi pubblici useranno la tecnologia blockhain
Mariya Gabriel, commissaria UE per l’economia e la società digitale ha commentato così l’importante dichiarazione:
“In futuro, tutti i servizi pubblici useranno la tecnologia blockchain. Blockchain è una grande opportunità per l’Europa e gli Stati membri di ripensare i loro sistemi di informazione, promuovere la fiducia degli utenti e la protezione dei dati personali, contribuire a creare nuove opportunità di business e stabilire nuove aree di leadership, a vantaggio dei cittadini, dei servizi pubblici e delle imprese. Il partenariato lanciato oggi consente agli Stati membri di collaborare con la Commissione europea per trasformare l’enorme potenziale della tecnologia blockchain in servizi migliori per i cittadini.”
Un patto per una maggiore interoperabilità tra gli Stati UE
La natura decentralizzata della blockchain e delle sue applicazioni consente di sfruttare a fondo l’intero Mercato Digitale Unico. Lo scopo di una collaborazione sinergica è di evitare approcci frammentati e garantire maggiore interoperabilità tra gli Stati UE.
Il partenariato creerà un ambiente favorevole e nel pieno rispetto delle leggi UE, con chiari modelli di governance per aiutare i servizi che utilizzeranno la blockchain in tutta Europa.
L’Osservatorio e il forum Blockchain dell’UE
La partnership è un ulteriore tassello nell’impegno della UE a favore della blockchain, essa è la terza iniziativa dopo l’Osservatorio e il Forum Blockchain dell’UE.
L’Unione Europea ha già investito 80 milioni di euro a febbraio 2018 per sostenere progetti nelle aree tecniche e sociali. Entro il 2020 saranno assegnati 300 milioni di euro alla blockchain.
Spicca la mancata firma dell’Italia
Come ricordato la European Blockchain Partnership è stata firmata da 22 Stati UE, addirittura ha firmato il Regno Unito che presto andrà via, ma l’Italia no: non era presente. Lo sono invece:
Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e UK già citato.
Gli altri Membri dell’UE e dell’Area Economica Europea, si legge sempre nel comunicato, sono invitati a far parte della European Blockchain Partnership.