Quest’oggi è stato segnalato da Amelia Tomasicchio tramite un post sulla pagina Facebook di The Cryptonomist che anche Medium ha deciso di bloccare contenuti i quali sono correlati a ICO, token e criptovalute. Sempre oggi, Scott Spencer, il direttore delle inserzioni sostenibili di Google ha dichiarato che anche la Google intende bloccare le pubblicità del settore. La modifica delle condizioni dei servizi di Google entrerà in vigore a partire da giugno. A seguire tutti i dettagli a riguardo di questi avvenimenti.
Medium segue l’esempio di Facebook
La piattaforma di blogging Medium ieri ha modificato le proprie condizioni di utilizzo. In particolare la modifica riguarda le ICO e gli Airdrop. La conseguenza è la chiusura di numerosi account appartenenti a aziende del settore. Le linee guida in questione sono ovviamente reperibili online.
Un dettaglio interessante, segnalato sempre per mezzo del post Facebook già citato, è che spesso gli articoli per mezzo di profili aziendali sono stati spostati sugli account privati degli autori. Una ulteriore precisazione riportata è:
“Questo vuol dire che gli articoli non sono andati perduti, ma si trovano sotto quella che in gergo viene chiamata pubblicazione.”
Questo aggiornamento delle condizioni di Medium è particolarmente importante vista la popolarità della piattaforma tra le startup del settore.
La Google si unisce al divieto
Come precedentemente segnalato, Alphabet ha già mostrato prese di posizione non ufficiali nei confronti di ICO e criptovalute per mezzo di AdWords e Youtube. Infatti, l’azienda dietro il motore di ricerca più utilizzato al mondo, nientemeno che Google stesso, vieterà a partire dal giugno 2018 tutte le pubblicità relative alle criptovalute e gli ICO di ogni genrere. Questo è quanto risulta da un recente aggiornamento della loro politica sui servizi finanziari.
La notizia a riguardo di un divieto degli annunci relativi alle criptovalute arriva pochi giorni dopo che gli inserzionisti che utilizzavano il servizio Google Adwords hanno notato un drastico calo nel numero di visualizzazioni dei loro annunci. Il fenomeno è stato anche discusso nei forum di supporto Adwords. Tuttavia, Google Adwords aveva in quel momento negato qualsiasi modifica nei loro regolamenti pubblicitari a riguardo dei servizi finanziari riguardante le criptovalute o gli ICO.
Nell’ambito della politica di Google riguardante i prodotti finanziari recentemente aggiornata, non sarà accettata alcuna pubblicità per “le criptovalute ed i contenuti correlati (inclusi ma non limitati agli ICO, agli exchange, ai portafogli di criptovalute, alla consulezna di trading di criptovalute)”.
La mossa riguarda tutti i prodotti pubblicitari di Google. Questo significa che le aziende non saranno in grado di servursi di annunci correlati sui siti del gigante del motore di ricerca, così come i siti di terzi nella sua rete.
Segno di cautela?
Scott Spencer, direttore degli Annunci Sostenibili di Google, ha detto alla CNBC oggi, 14 marzo:
“Non abbiamo una sfera di cristallo che ci consenta di sapere in quale direzione proseguirà il futuro per quanto riguarda le criptovalute, ma abbiamo assistito già ad abbastanza danni ai consumatori o potenziali danni per i consumatori da giungere a conclusione che è un settore che vogliamo affrontare con estrema cautela.”
Conclusione
Il recente distanziamento dal settore da parte delle aziende tradizionali sta diventando sempre più presente. Oramai Google (quindi YouTube e AdWords), Facebook (forse a breve anche Twitter) fanno tutte parte della lista delle aziende che vogliono “tirarsi fuori” dagli affari con le aziende del settore. Questo rallenterà ma probabilmente renderà più sana la crescita, il che non può che essere un bene. Il rallentare dell’afflusso di investitori completamente nuovi al settore, inoltre, probabilmente contribuirà a stabilizzare i prezzi. E questo di certo non dispiace in questo momento.