L’amministratore fiduciario di Mt. Gox, un tempo un importante e ora fallito Bitcoin exchange, che ha venduto oltre 400 milioni di dollari in Bitcoin (BTC) e Bitcoin Cash (BCH) intorno a Capodanno, ha dichiarato di non credere che le vendite abbiano influenzato i prezzi di mercato di BTC o BCH, secondo un rapporto pubblicato il 17 marzo. A seguire tutti i dettagli.
Il rapporto
Il rapporto in questione è la di un Q&A tenutosi alla decima riunione dei creditori di Mt. Gox, svoltasi il 7 marzo 2018, sulla vendita di BTC e BCH da parte del defunto fiduciario della borsa, Nobuaki Kobayashi. L’exchange di criptovalute con sede in Giappone in questione era stato il più grande del mondo fino a quando una hack del febbraio 2014. Questa ha portato alla perdita di circa 850.000 BTC. Le attuali vendite di BTC e BCH da parte di Kobayashi fanno parte di un tentativo di rimborso degli utenti che hanno perso denaro per via dell’hack.
Una precedente relazione, presentata il 7 marzo alla Corte distrettuale di Tokyo, aveva affermato che le vendite di BTC/BCH avevano avuto luogo tra l’assemblea dei creditori del settembre 2017 e quella del 7 marzo. Tuttavia, la relazione pubblicata oggi chiarisce che le vendite hanno avuto luogo tra il dicembre 2017 e il gennaio 2018. Il report del 7 marzo ha dettagliato la quantità di Bitcoin e Bitcoin Cash venduti da Kobayashi in questo periodo di due mesi. Questo report, infatti, ha portato molti a credere che la grande vendita è ciò che ha portato al crollo del mercato dopo il nuovo anno.
La vendita non è avvenuta per mezzo di exchange
Kobayashi ha osservato che, dopo aver consultato gli esperti di criptovalute, “ha venduto BTC e BCH, non con una vendita ordinaria per mezzo di exchange di BTC/BCC [BCH], ma in modo tale da non incidere sul prezzo di mercato, garantendo nel contempo, per quanto possibile, la sicurezza dell’operazione”.
Kobayashi ha aggiunto un chiarimento sui trasferimenti di BTC e BCH a diversi indirizzi. Infatti ha sottolineato che non necessariamente vendeva BTC e BCH contemporaneamente a tali trasferimenti:
“Vi prego di non analizzare la correlazione tra la vendita di BTC e BCC [BCH] da parte nostra e i prezzi di mercato di BTC e BCH sulla base dell’ipotesi che la vendita sia stata effettuata al momento del trasferimento di BTC e BCH da indirizzi BTC/BCH da me gestiti, in quanto tale ipotesi non è corretta.”
Non è ancora tutto chiaro
È possibile che il rapporto di oggi sia stato rilasciato come un modo di Kobayashi per confutare le accuse della sua responsabilità del collasso del mercato. Sopratutto visto che molti nella comunità del settore avevano analizzato i tempi dei trasferimenti di BTC e BCH nel tentativo di correlarli con i cali dei prezzi di mercato nello stesso periodo. Tuttavia, apparetnemente, un confronto tra i trasferimenti e il prezzo mostrava una correlazione negativa a breve termine, su base giornaliera.
Kobayashi ha riferito di aver venduto le due criptovalute a quello che ritiene essere un prezzo di mercato equo, e ha scelto il momento della vendita “previa consultazione con il tribunale”. Kobayashi ha inoltre osservato di aver venduto BTC e BCH separatamente. Inoltre, Kobayashi ha aggiunto che non vi è ancora alcuna determinazione sulle vendite future dei restanti BTC e BCH.
Analisi
Gli ultimi risvolti sulla questione confermano una fondatezza della scetticità a riguardo della correlazione tra la vendita effettuata dall’amministratore fiduciario di Mt. Gox già riportata. Il mercato, per giunta, mostra quelli che probabilmente sono i primi segni di ripresa con tutte le prime cento criptovalute in base al capitale di mercato totale in crescita.
I motivi della recente correzione dei prezzi è probabilmente da ricercare ben più nella regolamentazione sempre più presente che spaventa molti investori e al divieto di pubblicità riguardo ICO e criptovalute su Facebook, sulle piattaforme di Google, Medium e probabilmente a breve anche Twitter. Altro motivo è il recente afflusso di investitori nuovi al settore che mancando di esperienza hanno abbandonato le loro posizioni alla prima correzione. È da tenere in considerazione anche la decisione da parte della SEC che gli ICO sono titoli, la recente dichiarazione di indagine in corso nei confronti di “dozzine” di imprese che hanno intrapreso ICO e i primi procedimenti che mostrano la che la SEC non scherza affatto.
Nonostante questo rimane giustificato un certo ottimismo generale nei confronti del settore. Questi provvedimenti potrebbero portare alcuni a pensare ci fosse una certa ostilità verso blockchain e criptovalute da parte delle istituzioni finanziarie statunitensi. In realtà, però, è decisamente chiaro il contrario. Per quanto al potenziale valore di mercato di queste tecnologie basti considerare la stima da parte della IBM. Infatti, anche se questa stima dovesse rivelarsi come doppia, rispetto al mercato che di cui blockchain e criptovalute godranno, ci sarebbe da aspettarsi comunque una grande crescita nel futuro prossimo.
La grande portata delle conseguenze delle hack sul mercato
Altra cosa alla quale i risvolti trattati in questo articolo fanno pensare è quanto siano gravi e quanto a lungo possono portarsi nel tempo le conseguenze di una hack su larga scala. La hack in questione, infatti, è avvenuta nel 2014 e ancora ha un grosso impatto sul mercato.
Infatti, anche se la vendità dovesse non aver avuto alcun impatto diretto, la consapevolezza che tale vendita sarebbe dovuta avvenire ha “spaventato” molti investitori spingendoli a lasciare le proprie posizioni. Questo, invece, ha probabilmente avuto un impatto sul mercato.
Per questo è importante promuvere iniziative quali Plasma Cash, lo sviluppo di exchange decentralizzati come quello in sviluppo da parte di Binance o EOSfinex. L’implementazione di simili tecnologie è una delle cose che più potrebbe aumentare la stabilità di questo mercato. Altra cosa che di certo aiuterebbe è un assestamento delle rapide modifiche a livello di regolamentazione del settore che c’è da aspettarsi si verificherà spontaneamente.