Paytm in India avrebbe bloccato i conti dei crypto trader

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Paytm in India avrebbe bloccato i conti dei crypto trader

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

I clienti sostengono che la piattaforma di pagamento ha congelato i conti bancari dei trader in criptovaluta

Si è scoperto che Paytm – la maggiore piattaforma di pagamento mobile dell’India – ha congelato i conti bancari degli utenti sospettati di fare crypto trading, nonostante le criptovalute siano legali in India.

Anche se l’India non ha ancora un quadro normativo per le criptomonete, il governo ha assicurato i suoi cittadini che una legge sulle criptovalute è in attesa di approvazione.

Paytm Payments Bank vanta oltre 450 milioni di clienti, la società è stata fondata da Vijay Shekhar Sharma, mentre il brand è di proprietà di One97 Communications.

Coin Crunch, un quotidiano online specializzato, ha scritto che lunedì “molti utenti hanno segnalato che Paytm sta bloccando i conti bancari dei titolari di conti Paytm sospettati di fare trading con le criptovalute”.

La rivista online ha spiegato che Paytm fornisce un portafoglio in valuta INR e servizi bancari in INR.

“Quindi P2P o spot, gli utenti possono usare questo conto per ricevere denaro o per inviare valuta fiat verso gli exchange, ma questi conti bancari vengono congelati.”

Anche altre banche sono state segnalate dagli utenti perché hanno riserve nei confronti dei clienti che partecipano all’attività di crypto trading. Lo scorso mese i clienti della Axis Bank hanno riferito di essere stati chiamati dalla propria filiale, la quale ha chiesto se stavano usando i loro conti per fare il trading con le criptovalute. Inoltre la banca aveva minacciato il blocco dei conti se il cliente si dilettava in tale attività finanziaria.

Alcuni clienti di banche indiane hanno riferito di essere stati invitati dalle proprie banche a firmare un modulo in cui dichiaravano che “non effettuano alcun tipo di transazione in criptomoneta” attraverso i loro conti correnti.

Prima della decisione presa a marzo dalla Corte Suprema dell’India di intervenire sulla circolare emessa dalla Reserve Bank of India (RBI), le banche monitoravano i conti e chiudevano quelli sospettati di essere usati per fare trading con le criptovalute.

La circolare della RBI aveva vietato alle banche di fornire servizi ai clienti e alle imprese che sono impegnate nel settore delle criptovalute.

Gli appassionati di altcoin hanno ancora delle difficoltà ad aprire un conto in banca anche dopo la revoca del divieto. Le banche sostengono di essere in attesa di ulteriori istruzioni da parte della banca centrale.

La RBI ha chiarito più volte che le criptovalute non sono vietate in India e che non è illegale per trader e imprese operare o effettuare transazioni sugli exchange, ma Coin Crunch ha fatto notare che le banche si riservano il diritto di agire nel proprio interesse.

Il governo indiano, in aggiunta, ha al vaglio una proposta di legge che vorrebbe vietare l’uso delle criptovalute. Il disegno di legge è stato redatto da un comitato interministeriale (IMC), in precedenza diretto da Subhash Chandra Garg, segretario alle Finanze e agli Affari economici.

Il settore locale delle criptovalute ritiene che il governo possa riconsiderare il progetto di legge, poiché il comparto è cresciuto notevolmente da quando la legge è stata presentata.