Sono sempre di più le imprese che puntano sull’integrazione della tecnologia blockchain nella propria struttura: Microsoft, IBM e Oracle, per esempio, cercano da tempo di adottare la tecnologia del database distribuito nel proprio sistema gestionale. Iscriviti alla nostra newsletter, per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie relative alla tecnologia blockchain.
Molte aziende rinasceranno sulla base della blockchain. Il nostro reparto vendite ama la blockchain, perché i clienti che la richiedono, raramente si limitano sola a essa e acquistano anche molte altre tecnologie.
Jerry Cuomo, vice presidente della IBM Blockchain.
Che cos’è la blockchain e come funziona
La blockchain (catena di blocchi) è un registro pubblico distribuito, costituito appunto da blocchi di dati che memorizzano tutte le transazioni condivisibili tra più nodi di una rete. La particolarità della tecnologia sta nel fatto che questi dati non possono essere modificati in nessun modo senza il consenso di tutti i nodi dell’archivio (ovvero i partecipanti alla transazione) dal momento in cui ogni blocco è legato a quello seguente, e ovviamente anche a quello precedente, con delle chiavi crittografiche. L’utilizzo della crittografia, infatti, consente agli utenti di modificare soltanto quelle parti della catena di blocchi di cui sono “possessori”. Inoltre, essa garantisce la sincronizzazione delle copie delle catene di blocchi tra tutti gli utenti.
Immaginatevi una sorta di cartella clinica digitale: ogni voce è un blocco, dotato di una data e l’ora d’inserimento. Le informazione detenute da questa raccolta di dati non possono assolutamente essere modificate, mentre le chiavi di accesso vengono rilasciate soltanto al dottore e al paziente. Successivamente a queste informazioni potranno accedere altre persone, ma soltanto quelle a cui uno degli utenti ha fornito la propria chiave (per esempio un altro medico). Così, ad esempio, si potrebbe utilizzare la tecnologia della blockchain nel database di un ospedale.
Il concetto di catena di blocchi fu introdotto nel 2008 da Satoshi Nakamoto, mentre l’anno della sua realizzazione effettiva risale al 2009, quando venne presentato come una componente del Bitcoin. Non hanno tardato ad arrivare nemmeno le blockchain italiane: la Notarchain, infatti, è una Blockchain dove le informazioni sono gestite da professionisti italiani, lanciata dal Notariato di Palermo con lo scopo di digitalizzare il Belpaese.
Cosa rende questa tecnologia così speciale?
Il sistema tecnologico della blockchain non confina soltanto con il mondo finanziario, ma può essere esteso a tanti altri settori, per via della sua decentralizzazione operativa. La blockchain infatti permette di registrare le transazioni su una rete di tipo peer-to-peer, dunque tutte le operazioni vengono svolte senza alcun controllo da parte di un organo centrale. La causa della crescita di popolarità delle criptovalute, per esempio, è imputabile direttamente a questo sistema, che sta alla base della maggior parte di valute digitali.
Secondo le previsioni della società di analisi Transparency Market Research, entro il 2024 la quota di mercato mondiale della blockchain raggiungerà 20 miliardi di dollari, mostrando una crescita annua del 59%.
Gli ambiti in cui la tecnologia blockchain può essere integrata
Il numero delle sue possibili applicazioni è impressionante: dai servizi crittografati per i cittadini all’industria del gioco d’azzardo (come per esempio i casinò online, l’algoritmo dei quali deve rimanere immodificabile per impedire le eventuali truffe). Un enorme potenziale di applicazione della blockchain ricade sul settore pubblico, che spende circa il 70% del bilancio per il sostegno dei sistemi IT: dalla gestione delle proprietà pubbliche al e-Govermment. La blockchain contribuisce inoltre alla creazione di uno scambio sicuro e trasparente tra sistemi, facendo così risparmiare tempo e risorse.
Particolare interesse verso la tecnologia è stato mostrato da molte delle aziende del settore finanziario. Ciò è confermato da un sondaggio globale sulle prospettive della blockchain che la società PwC ha svolto quest’anno tra più di 1300 dirigenti delle grandi aziende provenienti da 71 paesi del mondo. Quasi il 30% dei partecipanti del settore bancario ha ammesso di essere interessato alla tecnologia, mentre il 90% dei rappresentanti degli istituti di pagamento pianifica d’introdurre la blockchain nel proprio sistema entro il 2020.
Riassumendo, vediamo i 5 motivi principali per cui le imprese considerano sempre di più questa tecnologia:
Trasparenza
Uno dei principali motivi per cui la blockchain è così attraente per le imprese sta nel fatto che le catene di blocchi hanno quasi sempre il codice sorgente aperto, mantenendo comunque un elevato livello di sicurezza.
Riduzione dei costi delle transazioni
Poiché la blockchain consente di effettuare transazioni senza la presenza di un intermediario e gli utenti delle transazioni non subiscono spese relative alla mediazione.
Riduzione dei tempi delle transazioni
Le classiche banche hanno bisogno talvolta di giornate intere per concludere una transazione. Tali termini sono dovuti ai protocolli del sistema bancario e dal fatto che le banche rimangono operative 5 giorni la settimana, a differenza dei 7 giorni su 7 della blockchain. Inoltre, le istituzioni finanziarie possono trovarsi in diversi fusi orari, influendo ulteriormente sulla velocità delle transazioni.
Decentralizzazione
Un altro punto a favore consiste nell’assenza di un organo centrale di controllo. Tutte le transazioni avvengono su una rete di tipo peer-to-peer, ponendo così l’accento sulla privacy degli utenti.
Auto-gestione
Nel caso della blockchain non c’è bisogno di alcuna intermediazione: tutto dipende infatti dagli utenti e gli sviluppatori. Così, per esempio, il mancato raggiungimento dell’80% dei voti a favore dell’aggiornamento della blockchain di Bitcoin ha portato alla nascita di Bitcoin Cash.
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