Pseudo Bitcoin ETF pronti al lancio imminente

Pseudo Bitcoin ETF pronti al lancio imminente

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

Due società finanziarie hanno lanciato una versione limitata di Bitcoin ETF questa settimana, nella speranza che possano essere una transizione verso degli ETF pubblici completi. VanEck Securities e SolidX Management stanno utilizzando una specie di scappatoia per aggirare le normative. Offriranno agli investitori la possibilità agli istituzionali di scambiare azioni con il loro Bitcoin Trust VanEck SolidX.

Per ora i piccoli investitori privati sono esclusi e gli ETF saranno disponibili solo per i fondi di investimento e per le banche. Lo strumento finanziario non è un vero Bitcoin ETF, dal momento che non può essere scambiato in Borsa, ma le azioni vengono create e riscattate con gli stessi meccanismi di un ETF. Le due società hanno sfruttato una esenzione della SEC che consente agli acquirenti di scambiare investimenti privati e titoli tra loro. Il particolare meccanismo escogitato, è valso allo strumento finanziario l’appellativo di BTF: Broker Traded Fund.

Gabor Gurbacs è un dirigente della VanEck, responsabile delle strategie sugli asset digitali e ha chiarito gli obiettivi della strategia affermando:

“Continuiamo a sostenere gli sviluppi della struttura di mercato nel contesto degli asset digitali. Questo prodotto bitcoin del tipo Qualified Institutional Buyers (QIBs) può aprire la strada all’adozione istituzionale del Bitcoin e dimostrare che una struttura ETF adeguatamente regolamentata può funzionare nella pratica.”

Nuove opportunità per l’adozione di massa

Da quando Bitcoin è diventato “famoso” nel 2017, decine di società hanno provato a immettere sul mercato un ETF Bitcoin. La SEC ha sempre rinviato la decisione o rigettato le richieste, ma resta il fatto che il Bitcoin è ormai noto all’opinione pubblica mondiale. Ogni fondo d’investimento vorrebbe essere il primo a offrilo come ETF per l’ampio mercato che questo strumento mette a disposizione.

“Capitale istituzionale” è diventato quasi una parola d’ordine nel settore delle criptovalute degli ultimi anni, perché è la prossima frontiera da raggiungere e aggiungere al settore. Le notizie dell’ultimo anno (compreso il nero 2018) indicano che i capitali stanno affluendo. Anche se mancano annunci ufficiali, si può notare come le grandi banche abbiano cambiato atteggiamento nei confronti del bitcoin, probabilmente perché hanno trovato modi diversi per trarne profitto anche loro.

I piccoli investitori hanno il potenziale di diventare una sorta di capitale istituzionale, almeno nella forma. Comprando un ETF, essi spingerebbero un fondo a comprare la sottostante criptovaluta, aumentando ulteriormente il prezzo del bitcoin (supponendo che sarà la prima criptomoneta con un proprio ETF).

Il prezzo di Bitcoin è dipendente

Qualsiasi cosa che rende facile l’acquisto di bitcoin è considerato un fattore positivo. Diversi anni fa, erano disponibili pochi gateway fiat e inserire denaro nell’ecosistema richiedeva una solida competenza informatica. Oggi è semplice se si usa Coinbase o Kraken per convertire le fiat in bitcoin e viceversa.

In passato uno scherzo da primo aprile aveva annunciato il lancio ufficiale dei Bitcoin ETF facendo schizzare il prezzo di BTC fino a 5.000 USD. Oggi è bastato l’annuncio di uno pseudo Bitcoin ETF per far aumentare di 900 USD in 24 ore il suo valore.