Secondo un rapporto di Chainalysis, paesi come Vietnam e Turchia si sono classificati molto più in alto nei guadagni in Bitcoin piuttosto che nel PIL.
Poiché Bitcoin, lo scorso anno, ha registrato una raffica di investitori istituzionali raggiungendo nuovi massimi storici, molte persone hanno realizzato profitti grazie alla criptovaluta. Ma chi ne ha beneficiato di più? A questa domanda ha risposto Chainalysis in un rapporto, pubblicato ieri, che suddivide i guadagni di Bitcoin per area geografica.
Il rapporto ha mostrato che gli Stati Uniti, lo scorso anno, erano molto più avanti rispetto al gruppo di riferimento, avendo realizzato guadagni bitcoin di $4,1 miliardi. Ovvero più del triplo rispetto alla Cina, che si è classificata al secondo posto con $1,1 miliardi. Il Giappone e il Regno Unito si trovano al terzo e quarto posto rispettivamente con 0,9 e 0,8 miliardi di dollari.
Sebbene la Cina abbia storicamente avuto il più alto volume di transazioni di criptovalute grezze, l’anno scorso ha visto enormi afflussi negli exchange focalizzati sugli Stati Uniti, il che probabilmente ha aiutato gli USA a conquistare il primo posto.
Gli investitori statunitensi hanno iniziato a staccarsi dagli altri paesi verso la fine dell’anno, svolgendo la maggior parte della loro attività su Coinbase. Quasi tutti i paesi hanno registrato il loro aumento maggiore durante questo periodo, ma i dati suggeriscono che altri paesi hanno tenuto di più, mentre gli investitori statunitensi hanno venduto a prezzi più alti.
Ciò che più sorprende, probabilmente, è che per molti paesi l’investimento in Bitcoin non era correlato alle metriche economiche tradizionali. L’India, ad esempio, ha un PIL di 2,9 trilioni di dollari ed è la quinta economia mondiale. Nonostante questo e la sua elevata popolazione, il paese si è classificato solo 18° nei guadagni di Bitcoin.
Ciò può essere spiegato, tuttavia, dalla posizione a volte ostile del governo nei confronti delle criptovalute. La Reserve Bank of India ha vietato il commercio di criptovalute nel 2018 e il divieto è stato revocato solo a marzo dello scorso anno.
D’altra parte, molti paesi a basso PIL hanno realizzato grandi guadagni dagli investimenti in bitcoin. Sebbene solo il 53 ° nella classifica del PIL, il Vietnam ha realizzato il 13° più alto guadagno di bitcoin nel 2020. Ciò è stato dovuto all’adozione di criptovalute di base del paese, il quale ha visto il Vietnam conquistare il decimo posto nel Global Crypto Adoption Index dello scorso anno.
Altri paesi che superano il loro peso in questo contesto, sono la Repubblica Ceca, che si è classificata al 54 ° posto nel PIL ma al 17 ° posto nei guadagni di Bitcoin, e la Turchia, che ha realizzato la 16a quantità più alta di guadagni bitcoin, pur collocandosi soltanto al 25 ° posto per PIL.
Sembrerebbe che Bitcoin fornisca un vantaggio prezioso agli investitori nei mercati emergenti, i quali, normalmente, non avrebbero potuto aver accesso a tali asset.