Ray Dalio ha ammesso di possedere bitcoin ed ha aggiunto che il rischio maggiore per la criptovaluta è il suo stesso successo.
Ray Dalio, miliardario e fondatore di Bridgewater Associates LP, ha affermato di possedere bitcoin partecipando in videoconferenza a Consensus 2021. L’intervista è stata registrata ad inizio di questo mese ma è stata pubblicata solo ieri da Coindesk.
In passato l’investitore miliardario ha avuto dei dubbi sulla criptovaluta, ma ora sostiene di essere un investitore in bitcoin. Dalio, però, teme che il maggior rischio del bitcoin sia proprio il suo stesso successo. Se la criptovaluta dovesse avere successo, Dalio teme che i governi proveranno a controllarla e crede che abbiano il potere per farlo.
“Più si accumulano risparmi in BTC, più si potrebbe dire: ‘Preferisco avere bitcoin piuttosto che una obbligazione’. E personalmente, preferirei avere bitcoin che una obbligazione. E più questo accade, più le risorse vanno in bitcoin, e non nel credito, allora (i governi) perderanno il controllo di questo”, ha affermato Dalio.
Non è la prima volta che il fondatore di Bridgewater Associates presenta questo suo punto di vista. A gennaio Dalio aveva detto che se il bitcoin raggiungerà il successo, il governo (USA) potrebbe provare a stroncarlo. Ha dichiarato che al governo statunitense potrebbe non piacere il successo di cui bitcoin e altre criptovalute stanno godendo.
Dalio ha ribadito il punto di vista in marzo, quando ha avvertito della possibilità che il governo degli Stati Uniti potrebbe mettere al bando bitcoin. Ha infatti ricordato che il governo statunitense fece la stessa cosa con l’oro negli anni 1930. Se il bitcoin dovesse diventare più di una minaccia competitiva per i Buoni del Tesoro, il governo potrebbe bandirlo.
Diversi esperti, all’opposto, sostengono che sia quasi impossibile vietare bitcoin. Tali esperti credono che non sarebbe tecnologicamente possibile vietare bitcoin a causa del modo in cui la criptovaluta opera.
Dalio ha concluso il suo intervento affermando che: “Il mondo sta per cambiare ad un ritmo incredibilmente veloce. Chi vince la corsa alla tecnologizzazione vince tutto, economicamente e militarmente. Ecco come saranno i prossimi cinque anni“.