I procuratori ritengono che Jon Barry Thompson, proprietario di Volantis Market Making, si dichiarerà colpevole delle accuse mosse contro di lui lo scorso settembre.
Jon Barry Thompson nel 2019 aveva fatto notizia a seguito del suo arresto in luglio perché accusato di frode su materie prime e frode telematica.
L’uomo è stato poi liberato dietro il pagamento di una cauzione da 500mila dollari; ma ora ci si aspetta che si dichiari colpevole, perché i procuratori vorrebbero chiudere il procedimento entro settembre.
In una lettera presentata al tribunale, l’accusa ha annunciato che entrambe le parti “si attendono di raggiungere un accordo e chiedono che il tribunale fissi una data di verifica nel mese di settembre 2020 per tale caso”.
Lo scorso lunedì Thompson è stato incriminato con quattro accuse di frode, poiché avrebbe fornito servizi di deposito a garanzia di criptovalute attraverso Volantis Market Making, la società di cui è proprietario. È stato accusato di aver frodato 7 milioni di USD da due clienti, così la Commodity Gutures Trading Commission degli USA ha depositato le accuse civili separatamente.
Secondo i procuratori, Thompson tra giugno e luglio 2018 aveva ricevuto 3 milioni di dollari da una società che gli aveva chiesto di comprare bitcoin. Questi ha poi incanalato tali fondi in una società terza senza però acquistare bitcoin e perdendo apparentemente il possesso dei fondi.
Dopo aver presumibilmente mentito alla società sullo stato della transazione, Thompson è riuscito a convincere una seconda azienda a inviare 4 milioni di dollari per l’acquisto di criptovaluta. Parte di questi ultimi fondi sono finiti presso un parte terza, senza che il cliente ricevesse in cambio bitcoin.
Geoffrey Berman, procuratore degli USA, in un comunicato stampa ha spiegato che Thompson “ha ripetutamente mentito agli investitori circa la sicurezza degli investimenti effettuati attraverso la sua società. Le menzogne di Thompson hanno fatto perdere agli investitori milioni di dollari.”
Su Thompson pendono due capi d’accusa per frode su materie prime, ciascuno dei quali comportano fino a 10 anni di carcere, e due capi d’accusa aggiuntivi per frode telematica che comportano una pena massima di 20 anni di reclusione.
La società di Thompson, Volantis, è sottoposta a denunce civili presentate attraverso la United States Commodities Futures Trading Commission (CFTC). Thompson per finire, deve anche rispondere in un’altra causa per quanto fatto con la società irlandese Symphony.
Secondo quanto riportato da Forbes, Symphony avrebbe dato a Thompson 3,6 milioni di euro per l’acquisto di bitcoin, ma la società irlandese non ha mai ricevuto bitcoin e il denaro non è mai stato restituito. Successivamente il querelante aveva ritirato la denuncia perché aveva raggiunto un accordo privato con l’accusato. Ma successivamente Thompson aveva violato l’accordo non effettuando il primo pagamento.