Starbucks Vuole Usare un Sistema Blockchain per Rintracciare il Caffè

Starbucks Vuole Usare un Sistema Blockchain per Rintracciare il Caffè

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

Starbucks, la più grande catena di caffè nel suo genere, si sta muovendo per dare ai consumatori maggiori informazioni sui suoi prodotti di caffè utilizzando un sistema blockchain di Microsoft che rintraccia i chicchi “dalla fattoria alla tazza.”

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Shutterstock | monticello

Secondo un annuncio di Microsoft, la catena di caffè statunitense sta lavorando con la Microsoft per sfruttare il suo Azure Blockchain Service nel monitoraggio delle spedizioni di caffè da tutto il mondo. Questo porterà “tracciabilità digitale in tempo reale” alle sue catene di approvvigionamento.

Con la partnership, il servizio blockchain di Microsoft registrerà tutti i cambiamenti lungo il percorso del caffè su un registro condiviso, fornendo ai partecipanti una “visione più completa” della supply chain.

Starbucks utilizzerà tutte queste informazioni per portare una nuova funzionalità alla sua applicazione mobile, fornendo ai consumatori informazioni sul luogo di provenienza e di tostatura del caffè, oltre che sulle note di degustazione.

Come parte del suo impegno per l’approvvigionamento etico, si spera anche che il sistema blockchain possa aiutare anche i coltivatori, fornendo loro dati come per esempio dove i loro chicchi finiscono nelle tazze dei consumatori. Secondo quanto pubblicato, nel 2018 Starbucks si è procurato chicchi da oltre 380.000 coltivatori di caffè.

Michelle Burns, SVP di Global Coffee & Tea di Starbucks, ha affermato che:

“Sono fermamente convinto che mettendo a disposizione dei coltivatori conoscenze e dati attraverso la tecnologia, possiamo aiutarli a migliorare i loro mezzi di sussistenza.”

L’applicazione informerà anche i consumatori di come Starbucks sta sostenendo questi coltivatori, ha indicato Microsoft.

“Questo tipo di trasparenza offre ai clienti la possibilità di vedere che il caffè che gustano da noi è il risultato della profonda attenzione di molte persone,” ha detto Burns.

Mentre non è stata rivelata una data per il lancio del nuovo servizio, il concetto di tracciabilità digitale è stato retrocesso agli azionisti in occasione dell’assemblea annuale di Starbucks a marzo.

Secondo quanto affermato da Burns, l’azienda sta attualmente parlando con i coltivatori di caffè in Costa Rica, Colombia e Ruanda per saperne di più su come il progetto può beneficiare al meglio di loro.

Conservation International studierà l’effetto sugli agricoltori delle nuove tecnologie. Verrà studiato in particolare l’influenza per quanto riguarda la tracciabilità “dal chicco alla tazza”. Starbucks ha detto che gli obiettivi del progetto sono di contribuire all’indipendenza finanziaria e alla fiducia dei contadini. Tutto questo sperando di coltivare l’empatia tra i consumatori attraverso ciò che spera possa costituire un legame chiaro e visibile tra i prodotti di cui godono e le persone che li coltivano.

Starbucks sta lavorando in particolare con la piattaforma Bakkt digital assets e Bitcoin futures sviluppata da Intercontinental Exchange, la società madre della New York Stock Exchange. Secondo quanto affermato lo scorso agosto, l’azienda di caffè sta lavorando per sviluppare applicazioni “pratiche, affidabili e regolamentate” per i consumatori per convertire le risorse digitali in dollari USA.

Come si legge in questo articolo l’azienda potrebbe essere interessata alla creazione di una propria criptovaluta. Infatti il presidente esecutivo di Starbucks, Howard Schultz (descritto come qualcuno che non è un fan di Bitcoin) ha affermato che in relazione alla mossa di Starbucks di testare un negozio senza contanti, Starbucks stessa potrebbe creare la propria moneta digitale da utilizzare sulla loro applicazione integrata.

Shultz ha aggiunto che:

“Non si tratta di Bitcoin, ma credo che, dato il quadro e la piattaforma che abbiamo sulla nostra applicazione digitale mobile, potremmo essere una delle prime aziende ad avere una moneta digitale proprietaria integrata nella nostra applicazione.”