La Telegram ICO è stata una delle maggiori token sale degli ultimi anni. Ha raccolto 1,7 miliardi di USD fino a marzo del 2019. Ora, la blockchain del Telegram Open Network dovrebbe essere inaugurata alla fine di ottobre di quest’anno.
Gli investitori non hanno ancora ricevuto i token della ICO, eppure da alcuni resoconti emerge che alcune persone li acquistano e li vendono online. Questo si potrebbe rivelare una cattiva mossa per chiunque sia coinvolto in questo tipo di transazioni. Diamo un’occhiata all’intera vicenda.
Come vengono venduti i token di Telegram?
Un mercato secondario non autorizzato viene usato per consentire alle persone di comprare e vendere i token TON. Ciò significa che i token non sono emessi direttamente da Telegram. Invece essi derivano da investitori terzi che li hanno acquistati e ora li stanno vendendo.
Ricordiamo che inizialmente l’investimento minimo richiesto per partecipare alla ICO era di 1 milione di USD e i nomi dei partecipanti non sono mai stati rivelati. Si generò una gran polverone di parole intorno alla ICO, perché comportava la decentralizzazione di un sistema di comunicazione tra persone (Telegram). Inoltre, se la rete non venisse attivata entro il 31 ottobre, il fondatore di Telegram Pavel Durov, dovrà rimborsare l’intero ammontare raccolto nella ICO.
Chiunque voglia comprare il token Telegram può farlo over the counter presso determinati exchange. Non è difficile trovare il token in vendita e a quanto pare viene venduto a tre volte il prezzo originale.
Addirittura la vendita sui mercati secondari sarebbe avvenuta ben prima del completamento della ICO. Non è chiaro come sia stato possibile vendere il token TON su questi mercati secondari, ma è indubbio che l’interesse da parte delle persone è elevato: in tanti vogliono il token.
Qual è il problema potenziale?
Il grosso problema è che il contratto di acquisto sottoscritto al momento della ICO, contiene una clausola speciale. La clausola impedisce agli investitori originali di vendere i propri token prima del lancio della piattaforma. Se ciò avvenisse, l’allocazione di token potrebbe essere annullata.
Per gli acquirenti secondari, ciò significa che corrono il rischio di non ottenere nulla in cambio dei fondi investiti. Essenzialmente stanno comprando token che non sono stati ancora emessi. Tali token, poi, potrebbero essere revocati per essere stati venduti prima della data stabilita. Si tratta di un rischio molto alto, che potrebbe costare caro.