GPay ha attratto clienti e investitori con false sponsorizzazioni di celebrità e la promessa di una piattaforma semplice da usare
A fine giugno il Servizio di Insolvenza del governo del Regno Unito ha pubblicato un avviso con cui spiega che Gpay – noto anche come XtraderFX e precedentemente conosciuto come Cryptopoint – è stato chiuso dopo aver “perso” 1,5 milioni di sterline (1,8 milioni di dollari) di fondi degli investitori.
L’indagine ha portato alla luce che almeno 108 clienti hanno perso i loro fondi e a nulla è valso il fatto che si siano rivolti a una assicurazione che avrebbe dovuto coprire il costo delle perdite finanziarie. Quando questi operatori hanno provato a ritirare i fondi che avevano investito nella piattaforma, si sono imbattuti in diversi ostacoli.
I trader sono stati ostacolati da richieste di informazioni e da ulteriori verifiche, tra cui i requisiti dei documenti di identità e documenti relativi alle utenze possedute. Tutte richieste che al momento del deposito non erano state avanzate.
Il sito web di XtraderFX è stato chiuso, ma osservando le versioni in cache degli URL, si possono leggere le promesse della società fatte agli investitori, tra cui l’illusione di una piattaforma di trading facile, e un servizio di mining delle criptovalute integrato.
La piattaforma garantiva che avrebbe fornito una soluzione ideale per gli appassionati di criptovaluta privi di esperienza nel campo degli investimenti, perché avrebbe fornito lei gli strumenti e gli esperti per facilitare l’attività di trading.
GPay ha coinvolto clienti del Regno Unito e non solo, mediante campagne pubblicitarie online e attraverso molteplici canali tra cui i social media. Le autorità di regolamentazione del Regno Unito hanno spiegato che i clienti sono stati incoraggiati a usare la piattaforma di trading online attraverso annunci pubblicitari che sostenevano falsamente di aver ottenuto l’appoggio da imprenditori che avevano partecipato in programmi televisivi, tra cui Peter Jones di Dragon’s Den.
Leggendo le recensioni disponibili su Trustpilot, si apprende che la società ha ricevuto diverse lamentele per depositi effettuati a insaputa dei clienti, per la chiusura di conti senza preavviso e per molestie che gli utenti avevano ricevuto attraverso telefonate che invitavano a fare nuovi depositi.
Le crypto truffe, le false offerte iniziali di token (ICO) e le “exit scam” sono un problema dilagante nel comparto delle criptovalute. Gli investitori spesso fanno trading a proprio rischio e pericolo, a meno che il crypto exchange non sia registrato presso le Agenzie governative, come la US Securities and Exchange Commission (SEC).
Martin Lewis, il fondatore di MoneySavingExpert e vittima dell’uso fraudolento della sua immagine per la promozione di schemi, aveva portato Facebook in tribunale per abuso del suo nome e della sua immagine disseminati in migliaia di falsi annunci sul social network.
Il caso si è risolto dopo che il social network ha annunciato di introdurre uno strumento di segnalazione dedicato agli annunci truffa e di donare 3 milioni di sterline a un progetto di consulenza di Citizen Advice che ha contribuito alla risoluzione dei reclami legati alle truffe.