Balaji Srinivasan promette una taglia di 1.000 dollari in BTC a chiunque sia in grado di far “correggere l’articolo” a Kara Swisher di Recode
Balaji Srinivasan, un imprenditore del settore tecnologico e angel investor della Silicon Valley, ha offerto una ricompensa da 1.000 dollari in bitcoin al primo utente Twitter che riesce a convincere Recode, un sito di tech news di proprietà della Vox, a ritirare una storia sulla ‘reazione eccessiva’ della Silicon Valley al nuovo coronavirus dello scorso febbraio.
L’ex Chief Technology Officer di Coinbase ha pubblicato quest’oggi su Twitter la sua offerta e si è rivolto in particolare alla cofondatrice e redattrice di Recode, Kara Swisher.
Al momento della pubblicazione del tweet 1.000 USD corrispondevano a circa 0,11 BTC.
Srinivasan offre questa ricompensa a chiunque sia in grado di fornire “una risposta a tempo di [Recode] che accetta di correggere il pezzo”, nonché una pubblicazione della correzione.
Secondo l’imprenditore, l’articolo era solo un “acchiappaclick” e trasmetteva “scienza errata”. L’articolo conteneva anche tweet che egli aveva scritto sulla trasmissione del virus durante le celebrazioni del Capodanno cinese.
L’articolo è stato pubblciato il 13 febbraio e Srinivasan aveva immediatamente twittato le sue osservazioni ritenendo che l’articolo conteneva “molte affermazioni false o che sono così fuori contesto da indurre in errore i lettori”. Tra cui l’assunzione secondo cui il rischio di trasmettere il virus in ambienti pubblici è più basso e che il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) non raccomandava di evitare la stretta di mano.
Shirin Ghaffary, la reporter che ha scritto il pezzo, ha messo in luce le azioni intraprese da un partner di Andreessen Horowitz; tra cui il rifiuto di incontrare persone che si erano recate in Cina e l’ordine di usare una tuta protettiva con un respiratore quale forma di protezione.
Recode si è rivolta a Srinivasan per una intervista sull’articolo, ma Srinivasan ha risposto con un tweet sul suo account in cui affermava che era “felice di farsi intervistare se [egli] avesse ritenuto che fossero in buona fede”, tuttavia non credeva che questo fosse il caso.
Nei mesi successivi l’imprenditore aveva fermato la sua campagna contro il quotidiano online.
Le reazioni all’annuncio della taglia sono state contrastanti, e molti hanno espresso preoccupazione per un account Twitter di così alto profilo usato per promuovere una tale pressione contro dei giornalisti.