Una nuova legge chiarisce la legalità delle criptovalute in Russia

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Una nuova legge chiarisce la legalità delle criptovalute in Russia

By Benson Toti - min. di lettura
Aggiornato 16 March 2023

Il presidente Vladimir Putin ha firmato una legge che riguarda la regolamentazione delle transazioni DFA

Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha firmato una legge lo scorso venerdì che riguarda la regolamentazione delle transazioni degli asset finanziari digitali (DFA).

La nuova legge è stata pubblicata sul portale ufficiale del governo russo da cui è possibile ottenere informazioni legali sulla legge.

RIA Novosti, un quotidiano russo, riporta che la legge è stata approvata in prima istanza dalla Duma lo scorso 22 luglio, seguita dall’approvazione del Consiglio federale del 24 luglio. La legge sarà effettiva a partire dall’1 gennaio 2021.

La legge sui DFA fornisce una definizione giuridica a tutte le valute digitali, in modo che gli asset siano riconosciuti come forma di dati. Le criptovalute non vengono classificate come unità monetarie in Russia o di uno Stato estero e non vengono considerate un investimento.

Inoltre la legge stabilisce che le valute digitali non possono essere usate per pagare beni e servizi.

Un’altra agenzia di stampa Russa, Tass, ha riferito che la legge considera tali asset finanziari digitali come diritti digitali che comprendono le richieste di denaro, la possibilità di esercitare diritti sotto forma di titoli negoziabili, la capacità di partecipare al capitale azionario di una società per azioni non pubblica e la capacità di richiedere il trasferimento di titoli negoziabili che sono stabiliti in una risoluzione sull’emissione di DFA.

Tali beni digitali possono essere venduti, comprati, scambiati e dati in pegno, ma non possono essere usati come mezzo di pagamento.

La regolamentazione sottolinea che la Banca di Russia (BOR) è l’autorità autorizzata a gestire l’elenco dei sistemi informativi così come l’elenco degli operatori di scambio di attività finanziarie digitali. La BOR è anche responsabile della supervisione del business degli operatori dei sistemi informativi.

RIA Novosti riporta anche che le persone fisiche e giuridiche all’interno del paese potranno contestare le transazioni crypto in tribunale, a condizione che abbiano dichiarato tali transazioni e che siano in possesso della criptovaluta.

Alcuni termini afferenti all’ambito delle criptovalute come “token” e “mining”, sono stati rimossi dal testo definitivo in seconda lettura. Il capo del Comitato della Duma sul mercato finanziario, Anatoly Aksakov, ha reso noto che ulteriori elaborazioni sulle normative in materia di criptovalute saranno aggiunte in un prossimo disegno di legge la cui discussione è prevista per l’autunno prossimo.

La posizione ufficiale della Russia sulle criptomonete non sempre è stata chiara, in quanto alcune autorità di regolamentazione propongono un divieto generalizzato del commercio di asset digitali, anche se il Paese si sta spingendo verso l’adozione delle tecnologie legate alle criptovalute. Si spera che questa legge, così come i successivi progetti di legge, forniranno maggiore chiarezza al quadro normativo a favore dello sviluppo del settore.