Il sistema consentirà ai residenti degli appartamenti di votare e accedere ad altri servizi di governance relativi agli alloggi, come il parcheggio
La Corea del Sud ha lavorato costantemente per l’implementazione della blockchain in diversi settori: trasporti, banche e persino ospitalità. Ora, la frenesia si è riversata nel settore immobiliare, con il governo nazionale che ha promesso finanziamenti per un valore di 1,27 milioni di dollari per una piattaforma costruita sulla blockchain che può essere utilizzata dai residenti degli appartamenti in tutto il paese.
ZDNet Korea, una pubblicazione tecnologica online locale, ha riferito che il Ministero della Scienza della Corea del Sud ha collaborato con Ksign, una società locale, per lo sviluppo di una piattaforma senza contatto che consente ai residenti di accedere a servizi come il voto elettronico, la gestione dei parcheggi e altri alloggi -misure di governance correlate.
Poiché questi servizi non richiedono alcuna interazione fisica, la piattaforma dovrebbe aiutare a far rispettare le misure di distanziamento sociale; i creatori del progetto hanno detto che sperano che “rafforzi la salute pubblica negli spazi degli appartamenti”.
Proprietari di case, residenti e dirigenti avranno accesso alla piattaforma e saranno anche in grado di tenere videoconferenze e fornire soluzioni di pagamento elettronico.
Il vicepresidente di Ksign, Keo Ja-in, ha spiegato che gli identificatori decentralizzati (DID) sono una parte fondamentale per far funzionare il sistema di token blockchain.
“Stiamo sviluppando un DID che può essere applicato all’ecosistema dei token controllando le informazioni personali e verificando l’identità controllando le informazioni personali. L’obiettivo è anche creare un ecosistema di token che può essere utilizzato in qualsiasi negozio”, ha detto.
La Corea del Sud non è l’unico paese a considerare l’utilizzo di blockchain per le proprie elezioni. Il Chief Election Commissioner dell’India ha rivelato all’inizio di quest’anno che la Commissione elettorale sta collaborando con l’Indian Institute of Technology (IIT) per la creazione di un sistema di voto blockchain.
Secondo The Times of India, un’agenzia di stampa locale, circa un terzo degli elettori ammissibili non ha partecipato al processo di voto durante le elezioni del 2019. Una gran parte di questi elettori ha dichiarato di non poterlo fare perché era emigrata da dove sono stati registrati come elettori. Questo porta a una situazione di “voti persi”, ma la Commissione elettorale ritiene che la tecnologia blockchain potrebbe essere un modo per risolvere tale problema.
Il sistema consentirebbe agli elettori, indipendentemente da dove sono registrati nel paese e dove risiedono attualmente, di esprimere i propri voti.
Sebbene gli esperti ritengano che l’implementazione della tecnologia blockchain nel processo di votazione abbia un’elevata probabilità di aumentare l’affluenza alle urne, sono anche preoccupati che la tecnologia di voto mobile possa rappresentare un serio rischio per la sicurezza e potenzialmente mettere in pericolo il processo democratico.