![South Korea reviews ban on corporations trading virtual assets](https://coinjournal.net/wp-content/uploads/2023/04/1682350292418-28c040ee-a8f3-4801-bd29-f84c81902f42.jpg)
- La Corea del Sud revoca il divieto sulle criptovalute per le aziende.
- La revoca del divieto è stata strutturata in un piano in due fasi.
- Questa iniziativa coincide con l’emanazione e l’applicazione del Virtual Asset User Protection Act della Corea del Sud.
La Financial Services Commission (FSC) della Corea del Sud ha annunciato piani per revocare gradualmente il divieto per le aziende di negoziare asset virtuali, segnando una nuova era per il mercato delle criptovalute del Paese.
La decisione arriva dopo anni di rigide normative che proibivano alle istituzioni di impegnarsi nel trading di criptovalute, inizialmente destinate a frenare la speculazione, il riciclaggio di denaro e la manipolazione del mercato dal 2017.
Un approccio graduale all’integrazione
La strategia della FSC per integrare le aziende nel mercato delle attività virtuali è strutturata in fasi. Inizialmente, nella prima metà del 2025, entità come le forze dell’ordine, organizzazioni non-profit, aziende scolastiche e università saranno autorizzate a vendere criptovalute come Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH) .
Questa mossa è principalmente mirata a consentire a queste istituzioni di incassare i propri titoli, fornendo loro accesso agli scambi di attività virtuali a tale scopo.
In seguito, è previsto un programma pilota per la seconda metà del 2025, in cui circa 3.500 società e società quotate, insieme a investitori professionali registrati ai sensi del Capital Market Act della Corea del Sud, saranno autorizzate sia ad acquistare che a vendere valute digitali.
Si prevede che ciò introdurrà un nuovo livello di investimento professionale nel mercato delle criptovalute, potenzialmente stabilizzando e facendo crescere ulteriormente il mercato.
Legge sulla protezione degli utenti di beni virtuali della Corea del Sud
La revoca del divieto coincide con l’emanazione e l’applicazione del Virtual Asset User Protection Act della Corea del Sud, che introduce significative tutele per gli utenti nel settore delle risorse digitali.
Questo quadro giuridico fa parte di uno sforzo più ampio per garantire che il mercato operi sotto una rigorosa supervisione, riducendo i rischi associati al trading di risorse virtuali.
A livello globale, si nota una tendenza ad accettare e integrare le criptovalute nella finanza tradizionale.
L’FSC riconosce questo cambiamento, osservando che la domanda di investimenti e servizi correlati alla blockchain richiede un cambiamento nelle dinamiche del mercato locale.
Per supportare la transizione, l’FSC prevede di istituire una task force che coinvolga vari stakeholder come il Financial Supervisory Service, la Korea Federation of Banks e la Digital Asset eXchange Alliance (DAXA).
Questa collaborazione mira a sviluppare un quadro normativo completo, inclusi standard di controllo interno per il trading di criptovalute aziendali.
Il coinvolgimento di partecipanti al mercato come gli exchange di criptovalute e gli esperti del settore è inoltre fondamentale per elaborare linee guida pratiche ed efficaci.
L’approccio sembra cauto ma progressivo, mirato a bilanciare l’innovazione con la tutela degli investitori nel dinamico mondo delle attività virtuali.