Per la prima volta dopo il fantastico secondo trimestre del 2019, bitcoin ha fatto registrare guadagni mensili più elevati dell’oro. Negli ultimi mesi gli investitori in oro hanno più volte brindato per i record raggiunti, mentre il bitcoin soffriva. Ora che ottobre è terminato, ci consegna i risultati di guadagno che per bitcoin sono del +10,26%, rispetto al modesto +2,74% dell’oro.
All’inizio dell’anno il bitcoin ha battuto l’oro per tre mesi consecutivi, mentre si avviava quello che tutti consideravano il nuovo periodo di boom del BTC. Gli ultimi mesi hanno invece mostrato rendimenti negativi per il bitcoin, anche a causa delle cattive notizie su Facebook Libra dove i big del progetto hanno mollato. Aveva inciso anche la scelta della Fed di attendere un po’ di più prima di tagliare i tassi di interesse, e questo aveva portato gli analisti a considerare le criptovalute in una condizione neutrale.
Mentre mettere a confronto i rendimenti del bitcoin e dell’oro è molto facile, non bisogna lasciarsi sfuggire la volatilità che c’è nel settore delle criptovalute. I segnali che provengono dai mercati ci mostrano un clima economico che potrebbe favorire le crypto in futuro, in particolare se alcuni fattori di crisi dovessero accelerarsi.
Casi d’uso diversi
Bitcoin per le sue caratteristiche è da considerarsi forte quanto e più dell’oro. Bitcoin, sul lungo termine, ha ancora molto da dire con vantaggi non espressi e un equilibrio globale non ancora raggiunto.
Anche se ci sono altre criptomonete che potrebbero competere con l’oro, come bitcoin cash, litecoin, zcash o monero, bitcoin resta la crypo forte. Secondo CoinMarketCap.com la capitalizzazione di mercato di BTC è di 167 miliardi di dollari. Molto di più di qualsiasi altra altcoin, che lo rende il leader de facto tra le criptovalute.
Alcune coin, come Ripple (XRP) o Stellar (XLM), potrebbero essere considerate delle valide concorrenti di bitcoin, ma esse servono ad altro, sono veicoli per il trasferimento di denaro. Il dollaro USA è oggi sia un medium di trasferimento che una riserva di valore, ma secondo alcune teorie, dividere queste due funzioni, potrebbe far ottenere risultati migliori.
L’interesse cinese per le criptovalute
La scorsa settimana abbiamo assistito a sviluppi positivi per le criptovalute in Cina, ma essi sono stati mitigati questa settimana. Il partito comunista ha pubblicato un articolo in cui si sottolinea la differenza tra l’essere pro blockchain e l’essere pronti a speculare sulle criptovalute. Queste le osservazioni:
“Il futuro della blockchain è qui, ma dobbiamo rimanere razionali. L’ascesa della tecnologia blockchain è stata accompagnata da quella delle criptovalute, ma l’innovazione della tecnologia non significa che dovremo speculare con le criptomonete”.
La Cina promuove un approccio cauto, ma i mercati hanno accolto positivamente il discorso del presidente cinese Xi Jinping, tanto che il prezzo del bitcoin è salito del 40%. Dopo il balzo il prezzo si è corretto verso il basso del 15%. I segnali per novembre appaiono come positivi, dobbiamo solo attendere l’evoluzione per questa fine d’anno.